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L’ultimo report di Cna parla chiaro: rispetto al 2021 l’offerta aeroportuale sarda è crollata del 14%. Per avere un termine di paragone bisogna guardare ai principali competitor: la Corsica, che è tra le regioni considerate con numeri più modesti, registra un incremento del 10%. In prima posizione ci sono Creta e Cipro che si collocano oltre il 30% di voli in più rispetto all’anno precedente, così come le Baleari e la Croazia con un aumento del 25%, seguite da Algarve e Sicilia che segna un +15%.

Il confronto di Cna si basa su una simulazione di prenotazioni confrontando numero di collegamenti, prezzi e accessibilità delle principali destinazioni vacanziere del Mediterraneo.

“Nell’estate 2022 – scrive l’associazione artigiana – l’Isola dovrà fare i conti con un’offerta di trasporto aereo verso i principali scali europei che si allontana da quella dei suoi competitor naturali più virtuosi come le Baleari e la Croazia”. Ma c’è di più: “La drastica diminuzione del numero dei voli da e verso i princiapli scali europei e l’aumento vertiginoso dei costi di viaggio rischiano di ostacolare il flusso di viaggiatori internazionali verso l’Isola”.

Rispetto al 2021, infatti, la Sardegna ha perso oltre 2mila combinazioni, passando dalle 7875 di maggio 2019 alle 5668 di maggio 2022, registrando un calo del 28%. Per quanto riguarda i prezzi, poi, si segna un incremento del 97% rispetto allo stesso periodo, seguita dall’Algarve (+90%), Cipro (+77%) e Sicilia (+72%). Il costo di un viaggio per una famiglia composta da quattro persone proveniente da una delle maggiori capitali d’Europa, per il periodo di Ferragosto, è praticamente raddoppiato: circa 1260 euro contro i 641 del 2021.

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