“La Sardegna nel panorama italiano è una delle regioni che più ha cercato di difendere la libertà della propria costa, nonostante alcune zone inaccessibili come Porto Cervo”. Questo si legge in un’inchiesta pubblicata dal periodico L’Epresso che si interroga sulla privatizzazione delle spiagge italiane.

Rispetto ad altre regioni come Veneto, Toscana e Lazio, l’Isola sembra essere riuscita a “conservare” i propri litorali mozzafiato per chiunque voglia accedervi. Tra le spiagge citate nell’articolo “ci sono i gioielli liberi come Chia, nel Comune di Domus De Maria, con la sindaca Maria Concetta Spada che ha ottenuto l’area marina protetta”. O ancora, si parla della Pelosa di Stintino, “che però è a numero chiuso”: provvedimento preso dall’amministrazione comunale proprio per preservare il litorale da una presenza massiccia di turisti che negli anni stava via via rovinando l’ecosistema.

Norma seguita, per le stesse ragioni, anche da altri Comuni isolani, come San Teodoro e Baunei, altra località a cinque vele, da Cala Luna fino a Cala Sisine. Stessa sorte è toccata anche alla spiaggia di Bidderosa, a Orosei. Un compromesso per continuare a usufruire dei panorami da sogno che ogni anno attirano milioni di turisti da ognidove.

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