Oltre alla premeditazione si ipotizza anche l’aggravante della crudeltà. Così la sostituta procuratrice Rita Cariello, titolare del fascicolo sull’omicidio dello chef Alessio Madeddu, chiude le indagini preliminari nei confronti del panettiere di 43 anni di Sant’Anna Arresi, Angelo Brancasi. 

L’uomo, come riporta l’Ansa, si trova ora in carcere con l’accusa di aver accoltellato lo chef pescatore 52enne di Teulada, trovato morto a fine ottobre dello scorso anno di fronte al ristorante Sabor’e Mari, in località Porto Budello.

La pm contesta l’omicidio volontario pluriaggravato che, nel caso in cui si procedesse con il rinvio a giudizio, prevede la pena massima dell’ergastolo e dunque il dibattimento in Corte d’assise.

Dopo l’arresto, era stato lo stesso panettiere a confessare il delitto, prima ai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari e ai colleghi della Compagnia di Carbonia e successivamente alla pm Cariello. Il presunto omicida avrebbe ucciso Madeddu per aver scoperto una relazione tra il cuoco e la moglie, dipendente del locale gestito dallo stesso.

Il medico legale incarico dell’autopsia del corpo della vittima, Roberto Demontis, ha chiarito che Madeddu è stato sia accoltellato ripetutamente sia colpito con violenza alla testa con un oggetto contundente e poi travolto dall’auto.

Alla difesa del panettiere spettano venti giorni per studiare il fascicolo e presentare documenti e altre testimonianze, o in alternativa far interrogare nuovamente l’indagato. Dopodiché la pm formalizzerà la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza, presumibilmente, si terrà in tempi strettissimi dato che i tempi per la custodia cautelare in carcere scadranno nei prossimi mesi.

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