“Senza mezzi termini: il reddito di cittadinanza per la Sardegna è una piaga. Sicuramente per alcune fasce sociali è una misura di contrasto a povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale. Ma non può essere un alibi per chi sta a casa a oziare o lavora in nero”. Ad affermarlo Guido Garau, giornalista e candidato capolista al Senato nella lista proporzionale del Terzo Polo.

Un tema, quello del reddito di cittadinanza, che sta scaldando la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. Tra i forti sostenitori del sostegno economico a famiglie e singoli più bisognosi c’è la viceministra Alessandra Todde, esponente di punta del Movimento 5 Stelle, che ha duramente condannato la posizione del centrodestra a riguardo. D’altra parte il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci ha definito “un fallimento totale” il reddito di cittadinanza così com’è stato inteso e proposto dal gruppo pentastellato.

Al centro, c’è il Terzo Polo. “Sappiamo che il quaranta per cento delle richieste di personale delle aziende va inevaso per mancanza di personale qualificato – continua Garau -. Bisogna ripartire da qui. Prevedere corsi obbligatori, da pianificare a livello nazionale sulla base del fabbisogno e delle skill mismatch. E al contempo garantire stipendi adeguati e contratti equi. Il Terzo Polo è a favore del salario minimo e vuole contrastare in ogni modo i contratti-pirata, quelli che affamano i lavoratori. Se lavori otto ore non puoi figurare per due. Il nuovo patto tra imprenditore e dipendente deve essere biunivoco”.

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