Si è svolta ieri sera a San Gavino Monreale una fiaccolata di protesta contro il caro-bollette, organizzata dai commercianti locali. Alla manifestazione hanno partecipato non solo gli esercenti, ma anche i cittadini e l’amministrazione comunale, segnale che si tratta di un grave problema che colpisce tutti: dalle attività produttive alle famiglie, dai privati al settore pubblico.

Il lungo corteo è partito dall’area della vecchia stazione sangavinese, percorrendo la via Roma. Al termine della marcia silenziosa, illuminata dai tanti ceri votivi portati dai partecipanti, ha preso la parola il Sindaco Carlo Tomasi, e subito dopo ha parlato anche la prima organizzatrice della fiaccolata, Tonina Fois, combattiva titolare di una storica gioielleria del paese.

Un’iniziativa dal forte valore simbolico, che ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni verso un problema che vessa milioni di italiani, in difficoltà a causa delle bollette sempre più alte. Le attività commerciali, in particolare, rischiano la “morte”: per questo si è scelto il cero votivo come allegoria per la sfilata, proprio per esorcizzare il rischio – e la paura – che dopo la pandemia arrivi la mazzata definitiva per i piccoli commercianti e professionisti della Sardegna.

“Sono molto contenta dell’ampia partecipazione – spiega Tonina Fois – significa che il messaggio è arrivato ed è giusto averlo lanciato. La fiaccolata non sarà risolutiva, ci mancherebbe, ma è un segnale di malcontento che era doveroso lanciare. Durante la camminata ho parlato con tante persone in difficoltà a pagare la bolletta, anche pensionati che non ce la fanno a pagare e ora temono che gli venga staccata la corrente. È una cosa gravissima, e si parla di rincari ulteriori. Così non è possibile andare avanti”.

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