Nel pomeriggio di mercoledì 23 novembre, il Cagliari Calcio ha presentato il nuovo direttore sportivo Nereo Bonato. Uomo dal tono lineare, pragmatico, dagli inesistenti voli pindarici. Agganciato ad un metodo di lavoro che fin qui gli ha dato buoni risultati con Sassuolo, Udinese e Cremonese.

Con lui, il Cagliari chiude un cerchio. La società ha coperto l’ultima casella mancante di una mini rivoluzione che vuole dare vita ad un nuovo ciclo. Ed è questo che ha convinto il nuovo ds: la stessa visione del futuro.

Il contratto scade al 30 giugno 2024, periodo utile per programmare percorso di crescita. Il presidente ha voluto riprogrammare la società e questa è stata una delle chiavi che mi ha convinto” ha spiegato, prima di sganciare la bomba: “Vogliamo che il Cagliari calcio diventi una società credibile”.

Nelle prime ore passate al fianco della squadra ha notato rammarico per il momento difficile. Ma ritiene che questo possa essere un buon motivo per iniziare una nuova fase. “Ci sono le condizioni perché ci sia un nuovo inizio. Bisogna lavorare perché tutte le cose vadano dalla parte giusta. Sia nello spogliatoio che fuori. A differenza di anni fa non basta più fare le cose bene, ma farle meglio degli altri”.

Quindi un saggio del suo metodo: “Dobbiamo lavorare nel lungo periodo. Monitoreremo tutti i mercati. Avremo il supporto dei dati di tutte le piattaforme necessarie. Ovviamente sarà fondamentale la conoscenza della piazza, le caratteristiche dei giocatori e che gioco fa l’allenatore. Dobbiamo ridurre il fattore di rischio e cercare di fare un percorso di crescita valorizzando lo scouting e il settore giovanile”.

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