(Foto credit: Beatrice Cossu Instagram Page)

Dichiarazioni shock quelle rilasciate dalla giovane creator Beatrice Cossu, con quasi un milione di follower su TikTok e oltre 400mila su Instagram.

L’accusa che muove Cossu è gravissima: dietro al lavoro di migliaia di creator e lavoratori del web come lei ci sarebbero truffe monetarie da parte delle agenzie a caccia di talenti. In un’intervista a Open, Cossu racconta di contratti fantasma, lavori mai pagati, pressioni psicologiche e minacce.

La 20enne, ex partecipante del programma televisivo “Il Collegio”, da quattro anni ha intrapreso la carriera per cui ha lavorato tanto, ottenendo un gran risultato in termini di numeri e follower. Ma dietro quest’aura magica, c’è ben altro.

Così, dopo il primo video denuncia di Edoardo Esposito, in arte Sespo, con quasi 3 milioni di follower su TikTok, ha deciso anche lei di parlare.

“Se non avessi visto il coraggio di Edoardo non lo avrei mai fatto”, dice Cossu, che dopo la partecipazione al talent show – all’epoca aveva 17 anni – viene contattata dal proprietario di una delle agenzie di talent più note d’Italia. “Si presentò questo signore che riuscì subito a conquistare la mia fiducia”, racconta Cossu. “Appena uscita dall’esperienza televisiva mi disse che se non mi fossi affidata a lui non avrei fatto nulla, né lavorato con aziende, né con eventi e che quella era l’unica strada per poter intraprendere il lavoro di creato”. Nonostante i mille dubbi dei familiari, la giovane prega i genitori di firmare il contratto per lei.

A quel punto, il meccanismo truffaldino si sarebbe attivato subito. “Mi portava a fare eventi di città in città senza sosta, appena uscita dal programma mi buttai a capofitto negli ingaggi che mi proponeva fidandomi ciecamente. Ma al momento dei pagamenti cominciò ad essere sempre più evasivo, promettendomi di saldare in un secondo momento, mai in realtà arrivato”.

A un certo punto Cossu decide di mettere fine a questo meccanismo e contatta insieme ai familiari un avvocato grazie al quale riesce ad avere indietro una parte del denaro che le spetta. Dopodiché la giovane creator approda in un’agenzia ancor più nota con nomi e collaborazioni altisonanti, la stessa denunciata da Edoardo Esposito e da uno dei più longevi youtuber e creator italiani, Luca Lattanzio.

“Ho lavorato per mesi creando contenuti, studiando linguaggi e comunicazione, occupandomi del montaggio di ogni video, fornendo la mia professionalità nei confronti di brand che emettevano le cifre pattuite con l’agenzia ma che puntualmente l’agenzia faceva scomparire”. Cossu non riusciva più a sostentarsi autonomamente, perché i “buchi” erano sempre di più. “Quando ho cominciato a chiedere spiegazioni per le retribuzioni inesistenti le loro motivazioni sono state le più svariate: da “abbiamo il Covid” a “ci si è rotto il computer”, fino al blocco totale dell’indirizzo mail che avevo fino a quel momento utilizzato per comunicare con loro”. La ragazza allora si confronta direttamente con la sua agente, tutor affidatole dalla stessa agenzia. “Smetto di fare contenuti fin quando non ricevo quello che mi spetta”.

Arrivano le prime minacce. “Prova a farlo e diremo a tutti i brand con cui lavori che non vuoi più fare niente con loro. Che sei un profilo da non prendere più in considerazione perché poco professionale”, dicono dall’agenzia. E la giovane, non avendo altro sostentamento, è costretta ad accettare una truffa che vale diverse migliaia di euro.

Poi lo svilimento. “Sei volgare. Non ti lamentare se nessuno vuole lavorare con te”, le avrebbero detto. Con importanti conseguenze sulla sua salute mentale. Cossu seguirà due anni di terapia a causa di attacchi di panico, un senso costante di inadeguatezza e fallimento.

Lo scorso agosto, però, Cossu ha contattato un altro legale e a ottobre 2022 lascia anche l’altra agenzia. “Ho deciso di parlare ma onestamente ho ancora paura, sono persone che da adesso in poi mi capiterà di incontrare in diversi eventi. Pensare a come potrebbero reagire mi provoca molta ansia”, spiega la giovane. Nel frattempo il sito ufficiale dell’agenzia al centro delle denunce dei creator è apparso nelle ultime ore completamente oscurato. Così come i profili social. “Spero che da ora in poi sempre più creator vittime di truffe e pressioni, e sono molti, abbiano la forza di uscire allo scoperto e rivendicare le tutele che ci spettano. Che si capisca o no, siamo una categoria professionale a tutti gli effetti”, conclude Cossu.

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