Il 31 dicembre, l’Italia dirà addio al Reddito di Cittadinanza e accoglierà l’Assegno d’inclusione. La misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale introdotta da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio era attiva dal 6 marzo 2019.

Dall’estate appena trascorsa, l’Inps ha inviato circa 190 mila messaggi per avvisare la disattivazione del beneficio alle famiglie che non ne avranno più diritto. Al suo posto verrà attivato l’Assegno d’inclusione.

Le domande sono disponibili da oggi, lunedì 18 dicembre. In anticipo, spiega il Ministero, rispetto all’attivazione dell’1 gennaio 2024. Ciò consentirà l’avvio dell’erogazione del sussidio a partire da fine gennaio.

Che cos’è l’assegno d’inclusione?

L’Assegno d’inclusione è misura di contrasto alla povertà dal carattere universale. Verrà introdotto l’1 gennaio 2024 dal governo Meloni su suggerimento della ministra al Lavoro, Marina Calderone.

Avrà caratteristiche diverse a seconda della condizione di “occupabilità” dei beneficiari. In poche parole, chi è ritenuto in grado di lavorare dovrà affrontare un percorso di politiche attive del lavoro e decadrà dal beneficio alla prima offerta di lavoro rifiutata.

I beneficiari principali sono i nuclei con over 60, minori o persone con disabilità, persone in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.

I beneficiari riceveranno un assegno mensile di importo non inferiore a 480 euro per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di ulteriore rinnovo per 12 mesi.

Chi potrà accedere all’Assegno d’inclusione?

Per poter richiedere l’Assegno di Inclusione occorrerà essere cittadini italiani o dell’Ue con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo.

Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

La soglia ISEE non dovrà essere superiore a 9.360 euro. È richiesta la mancata sottoposizione a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Le sanzioni per i “furbetti” e come far richiesta

La domanda andrà fatta per via telematica dal sito ufficiale dell’Inps. È possibile anche dagli Uffici postali.

Ogni beneficiario riceverà una carta dove vedrà accreditato il sussidio. Saranno garantiti prelievi di contanti fino a 100 euro per un singolo individuo.

In caso di dichiarazioni false nella compilazione della richiesta, è prevista la reclusione da 2 a 6 anni. In caso di mancata comunicazione di eventuali variazioni del reddito o del patrimonio è invece prevista la reclusione da 1 a 3 anni.

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