L'ex sindaco di Orgosolo, Dionigi Deledda (Foto credit: Ansa)

Firme false per le elezioni comunali del giugno 2016 a Orgosolo. 

Di questo sono accusati l’ex sindaco del paese barbaricino, Dionigi Deledda, l’allora segretaria comunale, Gloria Fiore, e il consigliere comunale dell’epoca Franco Battacone. 

Nel pomeriggio di ieri la condanna della giudice Tribunale di Nuoro, Alessandra Ponti, per concorso in falso ideologico.

All’ex primo cittadino è stato inflitto un anno e 2 mesi di reclusione più la sospesione per 5 anni dal diritto di voto e di eleggibilità; Fiore a un anno e 8 mesi; Barone a un anno. Quest’ultimi sono stati anche sospesi dal diritto elettorale e da tutti i pubblici uffici per la durata della pena. Altri otto imputati, tutti sottoscrittori delle liste, sono stati condannati a 10 mesi ciascuno per favoreggiamento.

L’inchiesta era stata avviata dopo un esposto e a seguito di diverse segnalazioni circa la presunta falsificazione delle firme delle liste orgolesi, capeggiata da Deledda, e Murales, che aveva come candidata sindaca Santina Cossu. Secondo l’accusa la lista Murales sarebbe comparsa soltanto alla scadenza dei termini, una sorta di “lista civetta” realizzata appositamente per far superare il quorum alla lista di Deledda. Le indagini erano culminate con il blitz della Digos e del commissariato di Orgosolo in Municipio e con la misura del divieto di dimora in paese per l’allora sindaco e la sua segretaria. Dopodiché Deledda venne sospeso per effetto della legge Severino e poi reintegrato nel marzo 2017.

Gli avvocati degli imputati, Marco Basolu e Ivano Iai, si erano battuti per l’assoluzione piena: “Non c’è stata alcuna falsificazione – avevano dichiarato i difensori – le liste civetta esistono da sempre. Col sistema maggioritario se presenti una sola lista che non raggiunge la percentuali di votanti del 50% degli aventi diritto, non si passa il quorum”.

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