Alessandra Todde si scaglia contro il governo Meloni. Il motivo del contendere è la decisione annunciata di ridurre drasticamente i fondi destinati alla sanità pubblica.

“Non posso restare in silenzio di fronte a una decisione che colpisce duramente la Sardegna e le altre regioni d’Italia. È un vero e proprio attacco alla salute dei cittadini sardi” spiega la presidente della Regione Sardegna.

“Con una riduzione di quasi 1,2 miliardi di euro dal Pnrr, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, e un conseguente taglio della spesa sulla salute in rapporto al PIL, assistiamo a una manovra che mette a rischio la capacità di garantire i servizi sanitari pubblici essenziali alla nostra popolazione”.

L’Italia spende, sempre in rapporto al PIL, circa la metà di quanto viene speso per la sanità in Francia e Germania. “Si compromette così non solo il presente ma anche il futuro del sistema sanitario, e proprio in un momento in cui sarebbe necessario e urgente rafforzarlo”.

In sede di Conferenza delle Regioni è stato chiesto al governo un impegno formale per l’eliminazione del definanziamento o di prevedere in alternativa il reintegro dei fondi, dichiarandosi pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale se tali richieste dovessero rimanere inascoltate.

“La salute dei cittadini e delle cittadine non può essere messa in pausa. Deve essere garantita nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione. Non accetterò passivamente questa decisione. Chiedo al governo di riconsiderare le proprie priorità e di mettere la salute dei cittadini al primo posto. Farò tutto ciò che è in mio potere per combattere questa decisione e assicurarmi che la voce dei sardi venga ascoltata” conclude la presidente.

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