(Foto credit: Università di Cagliari)

“Anche quest’anno inauguriamo l’anno accademico vedendo quotidianamente lo scorrere di immagini terrificanti che arrivano dai teatri di guerra nel mondo. In sala vedete una sedia non occupata, è un posto simbolicamente lasciato vuoto. Potrebbe essere il posto per una ragazza o un ragazzo che mai conoscerà queste aule perché la sua vita è stata spezzata dalla violenza della guerra”. Così il rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico che si è tenuta nell’Aula Boscolo della Cittadella Universitaria di Monserrato.

Per l’occasione, presenti anche i rappresentanti della politica, tra i quali il vicepresidente della Regione, Giuseppe Meloni, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni, il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, e l’attaccante Leonardo Pavoletti.

“L’Università – ha detto Mola – deve essere il luogo in cui le persone e le individualità si incontrano nel rispetto reciproco e nella difesa delle proprie idee, nel rispetto delle proprie etnie e appartenenze religiose unite dal desiderio della conoscenza e del sapere per il progresso. Lavoreremo affinché le università possano perseguire questo obiettivo: essere, per definizione, i luoghi della tolleranza oltre che della conoscenza”.

Nel suo discorso il rettore è poi passato al tema scelto per l’inaugurazione: la figura di Gigi Riva e la sua lezione di vita, tra valori dello sport e testimonianza civile. In sala c’erano anche il figlio Nicola, e una delle nipoti, Virginia.

“Abbiamo anche noi come Università voluto dare il nostro contributo al ricordo di un uomo, Gigi Riva, che per motivi diversi è nei cuori di tutte e tutti, un patrimonio del nostro Paese ma in special modo un patrimonio di questa regione e questa città – ha continuato Mola -. Dedicandogli questa inaugurazione abbiamo voluto contribuire, come comunità, a lasciare anche noi un segno scolpito di riconoscenza”.

Nel corso del suo intervento il rettore si è soffermato anche sul lavoro svolto nei suoi primi tre anni di mandato, sottolieneando gli obiettivi e i traguardi raggiunti, ma anche di tutto ciò che ancora può essere migliorato. Più volte ha chiamato in causa direttamente la politica. “Mi rivolgo alla presidente Todde, al presidente del Consiglio regionale, al Consiglio e ai nuovi assessori; in me non troverete mai chi verrà a chiedere risorse senza un progetto condiviso, senza una visione di sviluppo condivisa”.

In conclusione, Mola ha presentato le difficoltà presentatisi nel corso dei suoi anni da rettore. “Lavoriamo spesso con regole e norme che di fatto ci mettono nella posizione di essere poco competitivi. Siamo portati a chiedere uno sforzo ai nostri dipendenti ma non possiamo ricorrere ad incentivi economici. Siamo stati di fatto relegati normativamente al ruolo di azienda ma senza la possibilità di poter scegliere e decidere come un’azienda. Come possiamo lavorare con altri partner europei quando di fatto dobbiamo superare tanti ostacoli interni e scontrarci con regole per nulla votate alla semplificazione?”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it