La ministra del lavoro Elvira Calderone ha partecipato all’ultima tappa del Treno del Ricordo, che oggi ha concluso il suo percorso facendo sosta a Sassari.
La ministra infatti è sarda, di Bonorva, ma originaria di una famiglia di esuli istriani. Per questo motivo, ha voluto raccontare una parte della sua storia:
“Mia madre, nata in Istria nel 1940, non esiste nei registri dell’anagrafe del Comune di Arsia. I miei nonni, come tanti italiani, hanno dovuto lasciare la loro casa perdendo tutto quello che avevano e hanno dovuto reinventare la loro vita e quelle dei loro figli”.
Un racconto che riflette, nel suo microcosmo, una pagina di storia italiana particolarmente dolorosa, ovvero quella delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata:
“La mia famiglia è arrivata in Sardegna alla fine degli anni Quaranta – ha proseguito la ministra – non a Fertilia, dove hanno trovato casa tanti esuli, ma nelle miniere di Montevecchio. La Sardegna li ha accolti diventando una seconda patria”
“Adesso questa riconciliazione con la storia, testimoniata dal Treno del Ricordo, è importante per far sapere alle nuove generazioni quello che è successo – ha concluso Calderone – e anche per conoscere la storia di Fertilia e delle altre località che in Sardegna hanno accolto gli esuli istriani, giuliani e dalmati”.
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