La Giunta Regionale, su proposta dell’assessora degli Affari Generai, Mariaelena Motzo, ha espresso parere favorevole all’introduzione di nuovi strumenti nei contratti collettivi regionali a tutela delle donne vittima di violenza.
“Abbiamo voluto che questa fosse una misura concreta, pensata non solo per riconoscere un diritto, ma per creare le condizioni reali affinché le donne che subiscono violenza possano essere sostenute nel proprio percorso di autonomia e sicurezza anche attraverso strumenti di tutela del lavoro” ha dichiarato l’assessora Motzo.
Con l’introduzione dell’articolo 42-bis del Ccrl, viene riconosciuto alle dipendenti inserite in percorsi di protezione certificati il diritto ad assentarsi dal lavoro, su base oraria o giornaliera, per un massimo di 90 giorni lavorativi nell’arco di tre anni, con la possibilità di cumulare tale periodo con ulteriori 30 giorni di aspettativa.
Inoltre, è previsto il diritto al trasferimento o al comando in altra pubblica amministrazione, anche in un luogo diverso da quello in cui si è verificato l’episodio di violenza, a tutela dell’incolumità e della riservatezza della persona.
“Non si tratta semplicemente di una norma contrattuale – sottolinea Motzo – ma di un messaggio chiaro: la Regione Sardegna vuole essere un’istituzione che protegge, che accompagna, che crede nella dignità delle persone. Il contrasto alla violenza non può limitarsi alla repressione, ma deve passare anche dalla responsabilità delle pubbliche amministrazioni, nella loro funzione sociale ed educativa”.
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