Dopo gli spiragli positivi che erano trapelati lo scorso 7 luglio, con l’emanazione del decreto monocratico cautelare che aveva temporaneamente sospeso l’abbattimento dei bovini non positivi alla dermatite nodulare ma presenti negli stessi allevamenti di quelli che l’avevano contratta, oggi è arrivata un’autentica mazzata per gli allevatori. Il Tar Sardegna ha infatti respinto la richiesta cautelare 638/2025 che era stata presentata da un allevatore del Nuorese contro l’abbattimento dei capi.
Un decisione la cui applicazione viene rimandata all’art. 12 del Regolamento Ue 687/2020, il quale però prevede che gli abbattimenti vengano effettuati solo in caso di presenza di capi positivi all’interno degli stabilimenti, ovvero presumibilmente allevamenti intensivi. La norma infatti non sarebbe compatibile con gli allevamenti a bassa densità animale dove vi è minor rischio di diffusione del contagio rispetto a un allevamento intensivo.
Una situazione che però appare diversa da quella che si è presentata nella giornata odierna. L’allevatore che aveva presentato il ricorso cautelare attraverso i suoi legali disponeva infatti di un allevamento estensivo, motivo per cui la misura estrema dell’abbattimento degli animali sani non sarebbe dovuta essere applicata.
La differenza è infatti formale e sostanziale. Come dichiarato dall’avvocato Raffaele Soddu, difensore del ricorrente: “Nel caso degli allevamenti estensivi, gli animali pascolano senza promiscuità e le occasioni di contagio si abbassano notevolmente, quindi non si applica lo stamping out“. Vi è poi un altro elemento da tenere in considerazione. Secondo quanto riferito, i bovini in questione si erano negativizzati, scongiurando dunque in modo ulteriore la possibilità di trasmissione della malattia.
E’ una pronuncia che farà sicuramente discutere anche nei prossimi giorni, anche perché rimangono aperti i termini per presentare il ricorso al Consiglio di Stato che valuti la proporzionalità e l’adeguatezza della misura ordinata.
Intanto, anche la politica chiede maggiori risposte. Il deputato del Pd Silvio Lai ha sollecitato oggi in Commissione Sanità alla Camera al sottosegretario Marcello Gemmato una strategia più ampia e incisiva, chiedendo di tenere in considerazione le peculiarità degli allevamenti sardi:
“Ho chiesto al Governo di interagire con decisione con l’Unione Europea, affinché si tenga conto delle peculiarità dell’allevamento estensivo sardo, profondamente diverso da quello intensivo su cui si basano i protocolli europei. Servono misure più flessibili, adatte alla realtà territoriale dell’isola, senza che questo metta in discussione le procedure sanitarie previste”.
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