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Caccia ad Attilio Cubeddu, ecco chi è: una storia di crimini e latitanza

Il Ros ha intensificato le ricerche verso Attilio Cubeddu, latitante sardo dal 1997 inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità

Il 24 luglio 2025, il Raggruppamento Operativo Speciale – col supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Nuoro e Livorno, del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Cagliari, dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e dell’XI Nucleo Elicotteri Carabinieri di Cagliari – ha eseguito circa venti perquisizioni domiciliari, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di altrettanti soggetti, indagati, a vario titolo, per il reato di procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso in favore del latitante Attilio Cubeddu.

Cubeddu è ricercato dal 7 febbraio 1997, quando non ha fatto rientro nel carcere di Badu ‘e Carros dopo un permesso premio. All’epoca, stava scontando una condanna a 30 anni per sequestro di persona. La sua latitanza è stata successivamente collegata ad altri gravi reati.

È stato coinvolto in diversi sequestri di persona a scopo di estorsione negli anni ’80, in Toscana e in Emilia Romagna, tra cui quelli di Cristina Peruzzi (1981) e Patrizia Bauer (1983). Dopo la sua evasione, è stato anche condannato per il sequestro dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini, avvenuto nel 1997, per il quale ha ricevuto un’ulteriore condanna a 30 anni. È stato inoltre coinvolto nell’omicidio dell’ispettore dei NOCS Samuele Donatoni, avvenuto durante il sequestro Soffiantini, sebbene per questo specifico reato sia stato assolto.

Dal 1997, Attilio Cubeddu è inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità del Ministero dell’Interno e le sue ricerche sono estese a livello internazionale. Nonostante gli anni trascorsi, le autorità non hanno mai smesso di cercarlo, con indagini che si sono spinte in diverse parti d’Italia e persino all’estero (come Germania, Corsica, Spagna e Sud America).

Gli investigatori ritengono che possa godere di una rete di fiancheggiatori, probabilmente tra familiari e conoscenti, in grado di fornirgli supporto logistico e protezione. I Carabinieri del Ros hanno condotto una maxi operazione in Ogliastra, eseguendo circa venti perquisizioni domiciliari per cercare elementi utili alla sua cattura e individuare chi possa aver favorito la sua prolungata irreperibilità.

Nonostante alcune voci che nel corso degli anni hanno ipotizzato la sua morte, la convinzione degli inquirenti è che Cubeddu sia ancora vivo e si nasconda, probabilmente nella sua Sardegna, in particolare nell’Ogliastra. La sua figura rimane uno dei misteri irrisolti della criminalità italiana.

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