Si riaccende la tensione istituzionale tra la Regione Sardegna e il governo centrale. Il Consiglio dei Ministri, nell’ultima riunione, ha deciso di impugnare due leggi approvate dal Consiglio regionale, ritenute in contrasto con la normativa nazionale e con i principi della Costituzione.
La prima legge riguarda il cosiddetto “Salva Casa”, approvato dal Consiglio regionale sardo lo scorso giugno, con modifiche sostanziali rispetto alla versione nazionale voluta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. In particolare, la normativa sarda innalza la metratura minima dei monolocali da 20 a 28 metri quadri e stabilisce un’altezza minima interna di 2,70 metri, contro i 2,4 previsti a livello nazionale.
Secondo il governo, la legge regionale supera i limiti delle competenze statutarie e risulta in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del patrimonio storico e artistico, sicurezza, ordinamento civile e penale, tutela della salute, porti e aeroporti di interesse nazionale e internazionale, nonché protezione dell’ambiente. Per queste ragioni, viene ritenuta in violazione degli articoli 9, 32, 42 e 117 della Costituzione, oltre che dei principi di ragionevolezza e buon andamento dell’amministrazione sanciti dagli articoli 3 e 97.
Anche la seconda legge impugnata, relativa al trasporto pubblico locale, solleva perplessità da parte dell’esecutivo Meloni. Alcune disposizioni contenute nella norma regionale, secondo quanto riportato dal comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, eccederebbero dalle competenze statutarie della Sardegna e contrasterebbero con la disciplina nazionale sulla tutela della concorrenza, configurando una violazione dell’articolo 117 della Carta costituzionale.
La questione sarà ora sottoposta alla Corte costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle due leggi regionali. Nel frattempo, la Regione difende la propria autonomia legislativa, sostenendo la necessità di adattare la normativa alle peculiarità del territorio sardo.
“Ribadiamo di aver agito con la massima correttezza istituzionale, muovendoci in coerenza con lo spirito di semplificazione presente nel decreto-legge “Salva Casa” promosso dal Governo nazionale” dichiara l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda. “La Regione ribadisce con forza che ha operato sempre nel rispetto della Costituzione e dello Statuto sardo, rispondendo a tutte le richieste di chiarimento pervenute dai Ministeri, ha condiviso la volontà di semplificare le regole per i cittadini, così come annunciato dal Governo con il “Salva casa”, intende difendere in tutte le sedi il principio di autonomia e la propria competenza primaria in materia urbanistica, così come stabilito dal nostro Statuto Speciale”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it
