Il ministro della Giustizia Carlo Nordio interviene con una nota per replicare a quanto dichiarato in mattinata dalla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in merito al trasferimento imminente di detenuti al regime di 41-Bis verso l’Isola.
“Nessuno spostamento in corso, verso la Sardegna, di detenuti al 41 bis come lamentato stamani dalla Presidente Todde”, afferma Nordio. Ma i 92 detenuti arriveranno, come da programma, a inizio 2026. Per l’esponente del Governo, però, “impatto sul territorio invariato poiché rimarranno i medesimi istituti e sarà aumentata solo la capienza in attuazione di un preciso disposto normativo”.
Da qui la stoccata alla governatrice: “Mi spiace constatare un ingiustificato allarmismo che certamente non fa bene ai cittadini italiani e prima ancora sardi”.
Nordio rivendica la volontà del Governo di dare attuazione a un dettato legislativo rimasto inapplicato per anni. “La sinistra – sostiene – ha ignorato nel tempo quanto previsto, compromettendo le esigenze di sicurezza tanto lamentate dai procuratori antimafia”. Il ministro richiama quindi un passaggio dell’articolo 41-bis, che stabilisce come “i detenuti sottoposti al regime speciale di detenzione devono essere ristretti all’interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, collocati preferibilmente in aree insulari, ovvero comunque all’interno di sezioni speciali e logisticamente separate dal resto dell’istituto e custoditi da reparti specializzati della Polizia Penitenziaria”.
Nordio sottolinea quindi “che ciò non sia mai stato attuato”. Rispondendo direttamente alla presidente Todde, Nordio ribadisce il rispetto del principio di leale collaborazione, e conclude: “Abbiamo posto la questione al tavolo Stato/Regioni. Nel merito, ciò che lamenta la Presidente Todde attiene unicamente a valutazioni di politica giudiziaria che questo Governo intende attuare”.
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