I parlamentari sardi di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, Barbara Polo, Gianni Lampis e Giovanni Satta, non ci stanno a seguire la scia di polemiche. All’indomani della Conferenza unificata Stato-Regioni sulla riorganizzazione nazionale degli spazi detentivi, con l’informativa del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, gli esponenti meloniani tornano sui 41-Bis in Sardegna.
Secondo gli esponenti meloniani, l’atteggiamento della Regione Sardegna “rischia di generare un clima di tensione sociale ingiustificato“. Chi ricopre ruoli istituzionali, sottolineano, “dovrebbe esprimere le proprie posizioni con senso di responsabilità, senza scaricare paure infondate sui cittadini”. Quanto sta accadendo dimostrerebbe dunque “una profonda inadeguatezza nel gestire dossier complessi”.
I parlamentari di FdI ribadiscono come il quadro normativo sul 41-Bis sia chiaro e consolidato, ricordando che la legge ha da sempre previsto la collocazione dei detenuti sottoposti al regime speciale in istituti o sezioni dedicate, preferibilmente nelle isole, sotto la sorveglianza di reparti specializzati. “È avvenuto sotto ogni colore politico – evidenziano – compresi i governi a guida M5s e Pd. Il governo Meloni, però, ha introdotto chiarimenti e migliorie fondamentali per la sicurezza del territorio”.
Quattro, secondo Fratelli d’Italia, i punti che “smontano la narrativa dell’allarmismo”: i detenuti in 41-bis saranno ospitati esclusivamente in strutture o sezioni dedicate e ristrutturate; nessuna commistione con detenuti appartenenti ad altri circuiti penitenziari; la sorveglianza sarà affidata al Gruppo Operativo Mobile, personale altamente formato; nessuna evidenza di spostamenti di massa dei familiari dei detenuti verso i territori di detenzione. “I clan restano nei loro territori o scelgono altre zone per motivi economici. Il luogo di detenzione è indifferente per le dinamiche criminali”.
La nota si chiude con un invito diretto alla Regione: “Invece di alimentare polemiche sterili, la giunta regionale dovrebbe collaborare per garantire il rispetto delle leggi, la lotta alla malavita organizzata e la sicurezza del personale penitenziario e dei cittadini”.
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