Attualmente la Sardegna è la regione italiana più colpita dall’epidemia influenzale, registrando il tasso di infezioni respiratorie acute più elevato dell’intero territorio nazionale. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano come la curva dei contagi sia cresciuta esponenzialmente in prossimità del Natale, partendo dai bambini più piccoli per poi propagarsi rapidamente agli adulti a causa delle numerose occasioni di convivialità tipiche del periodo festivo.
La minaccia principale è rappresentata dalla cosiddetta variante K, che attacca prevalentemente l’apparato respiratorio, sebbene non manchino virus responsabili di severe complicanze gastrointestinali. La sintomatologia è vasta e spazia da intensi dolori articolari, muscolari e alla schiena fino a forti emicranie, mal d’orecchie e bruciore oculare. Particolare attenzione va prestata alla febbre, specialmente quando supera la soglia dei 38,5 gradi per più giornate consecutive, accompagnata da disturbi addominali.
Le autorità sanitarie esortano i cittadini che riscontrano tali segnali a consultare tempestivamente il proprio medico di famiglia, ricordando l’importanza di isolarsi per non favorire la catena del contagio durante i festeggiamenti di fine anno. Per limitare la circolazione dei patogeni negli ambienti domestici, gli esperti consigliano di favorire un costante ricambio d’aria aprendo le finestre anche per brevi periodi, nonostante l’imminente calo delle temperature.
Uscire all’aria aperta ben coperti, piuttosto che restare a lungo in stanze affollate e poco aerate, viene indicato come il metodo più efficace per difendere la salute. Questa semplice precauzione può fare la differenza tra il godersi il Capodanno e il trovarsi costretti a letto dai postumi dell’influenza proprio all’inizio del 2026.
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