Più di 126mila pericolosi “fantasmi” si aggirano per la Sardegna: sono gli operatori e gli occupati non regolari che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che in Sardegna “vale” più di 2 miliardi di euro e rappresenta il 6,6% del valore aggiunto regionale in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. Di queste 126mila “entità”, 32.500 è la stima dei soggetti irregolari, ovvero operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla, e ben 94mila occupati che con il loro operato minacciano più di 16mila imprese, di cui oltre 13mila artigiane nei vari settori più coinvolti.

Sono come fantasmi ma riparano auto, ristrutturano case, curano acconciature, realizzano foto e video per i matrimoni, mettono in ordine i giardini e trasportano mobili. Tutto rigorosamente in nero, senza garanzie per i loro dipendenti e clienti.

A denunciare le cifre del fenomeno nell’Isola è una analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sul “Sommerso e concorrenza sleale dell’abusivismo degli indipendenti irregolari”, sui dati ISTAT.

Per questo l’Associazione degli Artigiani della Sardegna lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori. A tale scopo lancia la campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva.

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