Per salvare il marchio della piccola cantina sarda Muggittu Boeli di Mamoiada contro il colosso Red Bull c’è bisogno anche dell’intervento del Presidente della Regione Christian Solinas.
A chiederlo è il Consorzio di tutela vini IGT Isola dei Nuraghi, che difende a spada tratta l’azienda di produzione locale accusata di aver realizzato un “logo troppo simile” a quello della multinazionale dell’energy drink.
Il caso è diventato internazionale ed è finito anche sul noto quotidiano britannico The Guardian che riprende la querelle tra il giovane produttore sardo, Mattia Muggittu, e Red Bull.
“Mi sento obbligato a prendere le difese di questa piccola azienda vinicola”, spiega il presidente del Consorzio Maurizio Cherchi. “Il marchio della Cantina Muggittu Boeli, depositato all’ufficio brevetti dall’azienda sarda, rappresenta due buoi in atteggiamento bucolico, con sotto il segno rosso dell’aratro e sopra dei cerchi della stele di Boeli, un menhir che risale al neolitico ritrovato a Mamoiada. Due tori neri che si attaccano a testa bassa in un cerchio è invece il logo della Red Bull. Non vedo somiglianze. Inoltre, la Red Bull si occupa della produzione di smart drink e bevande energizzanti, la Cantina di Mamoiada produce solo vini”.
Per “difendere le nostre produzioni vinicole e il mondo enologico sardo dai continui attacchi delle lobby europee”, Cherchi si è rivolto all’avvocato Mauro Intagliata che seguirà tutto l’iter legale per quanto riguarda la verifica del brevetto.
Ma non basta. Per avere davvero voce in capitolo, continua il presidente del Consorzio, è necessario anche il supporto del governatore sardo per “salvare una piccola azienda che ha già messo in commercio ben 2000 litri di vino imbottigliato e confezionato, frutto della lavorazione di un vigneto di cinque ettari. Produzione che la Red Bull vorrebbe ora far sparire dal mercato”.
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