Notizie Cagliari Spettacoli in crisi, a Cagliari mobilitazione nazionale: “La cultura è lavoro”

Spettacoli in crisi, a Cagliari mobilitazione nazionale: “La cultura è lavoro”

Oltre mille operatori del settore a Palazzo Bacaredda per l’Assemblea nazionale. Appello delle istituzioni sarde contro i tagli al Fondo per lo spettacolo dal vivo

Una protesta che è anche un grido d’allarme e un atto d’amore verso la cultura. A Palazzo Bacaredda, cuore istituzionale di Cagliari, si è svolta lunedì 7 luglio l’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, un momento di confronto collettivo nato dalla crescente emergenza che investe il settore culturale, in Sardegna e in tutta Italia.

L’incontro, che ha coinvolto oltre mille partecipanti tra artisti, curatori, tecnici e operatori culturali, ha preso forma come risposta concreta ai pesanti tagli emersi dai recenti dati del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, pubblicati dal Ministero della Cultura. Una revisione delle politiche di finanziamento che ha prodotto una drastica riduzione dei fondi triennali destinati alle realtà più innovative, colpendo trasversalmente tutte le discipline artistiche: teatro, danza, progetti multidisciplinari.

Nel mirino della protesta, soprattutto la nuova logica “commerciale” che privilegia l’offerta culturale tradizionale e la vendita di biglietti, penalizzando invece le realtà impegnate nella ricerca e nella sperimentazione artistica. In Sardegna, ne fanno le spese realtà storiche come Fuorimargine, Sardegna Teatro, S’Ala, Oltrenotte, Carovana S.M.I. e Tersicorea, duramente colpite dalle decisioni della Commissione Danza, che ha agito in modo non unanime e, in alcuni casi, ha provocato le dimissioni di membri contrari ai nuovi criteri.

La preoccupazione, però, non è solo simbolica. La riduzione dei contributi incide direttamente sulla sopravvivenza delle compagnie, sulla tenuta occupazionale e sulla qualità della proposta culturale, innescando una crisi che tocca il cuore stesso dell’identità artistica dell’Isola.

A sottolineare la gravità della situazione è stata l’assessora comunale alla Cultura, Maria Francesca Chiappe, che ha denunciato: “Non si può stare silenti davanti all’evidenza delle scelte del ministero della Cultura, che colpiscono le operatrici e gli operatori che lavorano sui territori puntando su sperimentazione e ricerca. La modifica dei criteri di assegnazione dei contributi del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, premiando chi vende più biglietti, ha come effetto immediato, tra gli altri, la cancellazione di un’offerta culturale importante per la città di Cagliari”, ha ribadito l’assessora.

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha dichiarato il suo impegno istituzionale accanto agli altri primi cittadini di Sassari e Alghero, annunciando l’apertura di spazi comunali dedicati ad accogliere e supportare artisti e maestranze locali. “Siamo in contatto con l’Anci e con altri sindaci per difendere il settore”, ha affermato Zedda.

Anche Marta Mereu, presidente della Commissione consiliare Cultura, ha sottolineato il valore dell’assemblea ospitata in Aula consiliare: “La grande partecipazione, che ha visto sul territorio Comune e Regione schierati al fianco di chi lavora nel settore, ha lanciato un segnale potente e inequivocabile: la cultura è lavoro, e come tale merita diritti, tutele e rispetto. Le scelte del Governo colpiscono duramente chi innova, sperimenta, include. Noi scegliamo di stare dalla parte di chi ogni giorno tiene viva la cultura e la nostra comunità”.

L’evento si è svolto in contemporanea anche a Sassari, nella sala conferenze di Palazzo Ducale, con collegamento online per permettere la partecipazione da tutta Italia. Una mobilitazione diffusa che rappresenta un appello urgente al Governo nazionale per rivedere le politiche di finanziamento e riaffermare il valore pubblico, inclusivo e innovativo della cultura.

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