Notizie Cagliari Marina Cafè Noir, Picciau: “Parlavano di oscurantismo della destra, invece…”

Marina Cafè Noir, Picciau: “Parlavano di oscurantismo della destra, invece…”

L'ex assessora alla Cultura della Giunta Truzzu si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "La narrazione di un oscurantismo passato stride con la realtà"

Si toglie qualche sassolino dalla scarpa l’ex assessora Maria Dolores Picciau, delegata alla Cultura durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Paolo Truzzu. La decisione degli organizzatori del Marina Cafè Noir di lasciare Cagliari ha spiazzato i tanti che avevano seguito l’evento in 23 anni di storia, ma a sorprendere ancora di più è l’attacco diretto alla Giunta Zedda, su cui gli stessi organizzatori riponevano fiducia.

“Apprendo con grande dispiacere la notizia che il festival Marina Cafè Noir non si terrà più a Cagliari” premette Picciau in un post sui social. Poi però ricorda: “Questo mi riporta alla mente la conferenza stampa di un anno fa, in cui gli organizzatori del festival avevano parlato della fine di un periodo di “oscurantismo”, riferendosi al periodo di governo del centrodestra in città“.

L’ex assessora precisa che “il festival ha sempre avuto il totale supporto durante l’amministrazione di centro-destra. Questo supporto era basato su un principio di pluralismo e sulla volontà di dare spazio a tutte le realtà e le espressioni culturali, comprese quelle, come il Marina Cafè Noir, ideologicamente schierate su posizioni opposte“.

E la prova di questo schieramento ideologico, secondo Picciau, sarebbe “la loro scelta di non organizzare delle conferenze stampa durante il mio mandato”. Scelta “sempre rispettata in quanto frutto di una loro libera decisione, non certo di un’imposizione”.

“Se prima le difficoltà erano dichiarate ma il supporto effettivo, mi addolora constatare che la situazione si sia ribaltata: oggi, la cultura sembra non rientrare affatto tra le priorità dell’attuale amministrazione”.

E conclude. “Oggi, la narrazione di un oscurantismo passato stride con una realtà molto più seria: l’attuale amministrazione sembra non riservare alla cultura la considerazione che merita. L’oscurantismo, lungi dall’essere finito, si manifesta ora nella perdita effettiva di un appuntamento storico per la nostra città, un segnale di allarme per la sua vitalità”.

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