La sentenza della Corte costituzionale produce i primi effetti immediati sulla sanità sarda e apre un nuovo fronte di scontro politico. Una comunicazione formale della direzione generale dell’assessorato regionale della Sanità è stata inviata a tutte le 12 aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie dell’Isola, dal Brotzu di Cagliari al Santissima Annunziata di Sassari, passando per l’Areus, l’Azienda regionale dell’emergenza-urgenza. L’oggetto è chiaro e di forte impatto: la cessazione, a partire dal 25 dicembre, degli incarichi dei commissari straordinari, conseguenza diretta della pubblicazione in Gazzetta ufficiale della sentenza n.198 della Consulta.
Una vera e propria tegola per la giunta guidata da Alessandra Todde, arrivata alla vigilia di Natale, con la bocciatura di due passaggi chiave della legge regionale sul riordino della sanità. Nel mirino dei giudici costituzionali sono finiti l’articolo 14, che prevedeva la decadenza dei direttori generali in carica, e l’articolo 6, che consentiva ai nuovi manager di sostituire in anticipo direttori sanitari e amministrativi.
Per evitare il rischio di una paralisi amministrativa delle strutture, la Regione ha indicato proprio i direttori sanitari e amministrativi come supplenti temporanei dei direttori generali decaduti, in attesa delle nuove nomine. I nuovi incarichi dovrebbero essere formalizzati entro la prossima settimana, seguendo il calendario già ipotizzato prima della pronuncia della Consulta.
Ma sul piano politico le reazioni sono durissime. Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, parla di “caos istituzionale e precarietà assoluta” e punta il dito contro la presidente della Regione. Secondo l’esponente del centrodestra, la sentenza avrebbe smascherato “la fragilità giuridica e politica di una riforma mal concepita e mal scritta”, lasciando il sistema sanitario senza una guida stabile. “Qui non siamo di fronte a un normale passaggio di fase, ma a un sistema lasciato senza testa, proprio mentre ospedali, territori e personale sanitario affrontano carenze strutturali, liste d’attesa interminabili e servizi sempre più fragili. La presidente Todde deve assumersi fino in fondo la responsabilità politica di questo disastro”.
Sulla stessa linea Corrado Meloni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che critica la volontà della Giunta di proseguire con le nomine dei direttori generali nonostante la decisione della Corte. Per Meloni si tratterebbe “dell’ennesima puntata dello scontro che la presidente Todde ha ingaggiato nei confronti della Magistra”.
E prosegue: “Invece delle opportune comunicazioni dalla Presidente-Assessore alla Commissione Sanità, sulla grave situazione di incertezza, è arrivata la decisione di proseguire nella spartizione delle poltrone, facendosi beffa, irresponsabilmente, dei giudici costituzionali. Un’arroganza senza precedenti per garantirsi il controllo politico sul sistema sanitario isolano, ma anche la dimostrazione dell’incompetenza della presidente Todde e dei suoi collaboratori”.
Per Meloni “l’illegittimità è un concreto pericolo che incombe su alcuni atti della Giunta regionale in campo sanitario. Proseguire su questa strada non sarebbe solo un errore tecnico, ma un atto politico deliberato esclusivamente per favorire la spartizione”.
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