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Protesta dei Gruppi dei Pd e dei Progressisti in Consiglio regionale della Sardegna per il calendario dei lavori in Aula. “Oggi è stata convocata, dopo oltre un mese, la commissione sanità e finalmente si è potuto iniziare a porre, all’Assessore della Sanità e al Commissario di Ats, le domande importanti per i cittadini. Un confronto durato dopo poco più di un’ora e mezzo – afferma il Gruppo Pd affidando la reazione a Rossella Pinna -, infatti la riunione è stata interrotta dal Presidente del Consiglio per riportare in aula una legge che non pensa ai problemi della popolazione. Problemi che abbiamo denunciato ai vertici della sanità sarda: i ritardi e la disomogeneità con la quale si sta attuando la campagna di vaccinazione sui vari territori, con gravissimi ritardi nel Medio Campidano(ASL 6) e Carbonia, ultimi in Sardegna”.

Si son chiesti lumi sulle criticità assurde di prenotazione e chiamata degli ultraottantenni, dei pazienti fragili e fragilissimi, ancora i grandi dimenticati di questa campagna di vaccinazione. Mille problemi – prosegue la nota del Pd – .Nessuna delle domande ha avuto una risposta compiuta eccetto l’ultima: le USCA stanno funzionando bene. Che poi è il refrain a cui l’Assessore e gli altri ci hanno ripetuto per mesi, mentre la sanità affonda sotto la pandemia. Una discussione che sarebbe ben proseguita – spiega Rossella Pinna – se non fosse stato per l’intervento del Presidente Pais per conto della maggioranza, interessati a portare avanti la discussione sul maxistaff e che ha interrotto l’unico momento di valore di una ordinaria giornata dentro l’‘Istituzione che dovrebbe risolvere problemi, migliorare la vita delle persone e pensare a tutti i cittadini sardi e che evidentemente pensa solo per alcuni”.

Ancora una volta il centrodestra mette la legge sui super staff di presidenza e assessorati davanti ai problemi che la sanità sarda sta attraversando durante la pandemia. L’ennesima vergogna che ancora una volta segna il distacco dalla realtà della maggioranza in Consiglio regionale”, spiega una nota del gruppo.

I progressisti contestano “la scelta del presidente del Consiglio regionale di lasciare alla commissione Sanità una finestra di appena due ore mentre si discute la legge 107 ne era una prova. La sospensione dei lavori della Commissione è la conferma”. La commissione “riunita per la prima volta dopo un mese mentre gli ospedali sono di nuovo in difficoltà, le liste d’attesa per i pazienti non Covid sono lunghissime, la campagna vaccinale mostra tutte le sue pecche organizzative – continua la nota – avrebbe dovuto approfondire con l’assessore e i dirigenti dell’Ats una serie di argomenti che, nella testa di chi governa la Regione, sono evidentemente in secondo piano”.

Prima le poltrone, quindi: non è uno sgarbo istituzionale ai consiglieri del gruppo dei Progressisti, del Partito Democratico, di Leu e del Movimento 5 stelle, che ogni giorno chiedono di discutere dei problemi del mondo sanitario isolano. È uno sgarbo ai sardi”, concludono.