Notizie Cagliari Cagliari, Comitato Rumore no grazie: “Spazi pubblici estensione delle nostre case”

Cagliari, Comitato Rumore no grazie: “Spazi pubblici estensione delle nostre case”

Il Comitato Rumore no grazie ha inviato una lettera aperta al Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu

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Il Comitato Rumore no grazie ha inviato una lettera aperta al Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, in relazione agli spazi pubblici concessi dal Comune alle attività di ristorazione.

Se gli spazi pubblici sono ‘un’estensione delle nostre case’ come mai noi abitanti del centro storico non possiamo entrare in casa senza essere osservati da centinaia di persone – da Lei autorizzate – che stazionano su quell’estensione? Persone che, possono stare comodamente sedute a 75 centimetri dai nostri portoni – come Lei ha stabilito – e quindi possono sentire comodamente quello che diciamo o quello che dicono gli altri al citofono. Chi può mai tutelare la nostra privacy, signor Sindaco, se Lei continua a concedere al godimento di estranei il suolo che dovrebbe essere – dice bene Lei – ‘estensione delle case’ e servire quindi solo per il transito o la ricreazione del vicinato?

Vicinato che invece, col calar del sole, si riempie di estranei che dovrebbero sostare per consumazioni e ristorazione ma che evidentemente mettono radici e fanno ben altro se Lei è costretto a concertarsi col Prefetto sull’ordine pubblico.

Spero che Lei sia riuscito a dire al Prefetto e alle forze dell’ordine che al disagio consueto delle nostri notti insonni per il rumore continuo si è aggiunta ora anche la preoccupazione che ci proviene dall’udire, nel cuore delle nostre antiche case, scoppi improvvisi di ordigni e grida belluine che non promettono niente di buono. Continuando così chi ha la casa di fronte a monumenti storici ne potrà vedere in diretta lo smantellamento.

Tutto questo noi riusciamo a dirlo solo a telefono, perché di interventi sul luogo anche quando sono chiamate dai cittadini impauriti le forze dell’ordine, specie i vigili urbani, non ne fanno proprio perché impegnati altrove.

Infine, signor Sindaco, Le ricordiamo che incontrandola per la campagna elettorale Lei ci assicurò che si sarebbe adoperato per la ‘vivibilità’ nel centro storico. Quando e come intende onorare la sua promessa?

Oggi noi siamo, più che cittadini residenti, cittadini resistenti. E non ne possiamo più dell’inerzia e della mancanza assoluta di interventi che stanno caratterizzando l’Amministrazione civica presente e passata da quasi tredici anni a questa parte. Anche perché nel lungo periodo è emerso chiaramente quanto molti di noi avevano sospettato già dall’inizio: che cioè “l’estensione delle nostre case” debitamente affollata di consumatori deve servire come facile terreno di scambi non certamente di natura culturale come il carattere del luogo imporrebbe.

La cultura e la socializzazione hanno infatti bisogno di ben altri edifici e ben altri interventi e di questo invece vorremmo sentirla parlare“.