«Tempi limitati e procedure complesse rallentano il processo di riqualificazione energetica su larga scala. Con appena il 9,5 per cento della totalità delle pratiche approvate a livello nazionale, gli interventi nei condomini sono quelli per i quali non funzionano gli incentivi fiscali previsti dal Superbonus al 110 per cento. Gli stessi correttivi introdotti dal decreto semplificazioni possono fare ben poco per una misura che, se non diventa strutturale, con un orizzonte temporale più ampio e risorse certe, non è in grado di avviare un processo virtuoso di riqualificazione profonda del patrimonio immobiliare italiano». È quanto afferma il deputato Andrea Vallascas (L’Alternativa c’è) che ha presentato un’interpellanza in merito ai dati sullo stato di attuazione della detrazione del 110 per cento (“Super Ecobonus 110%”) per gli interventi di efficienza energetica e antisismici negli edifici, anche alla luce dei correttivi introdotti con il decreto “Semplificazioni” (n. 77/2021).

«L’ultimo rapporto dell’Enea – spiega Vallascas –  segnala che sono state avviate  14.450 pratiche. Di queste oltre il 90 per cento riguarda edifici unifamiliari e unità abitative indipendenti. La vera sfida della riqualificazione energetica in edilizia, però, è rappresentata dagli interventi su larga scala come quelli sui condomini che, secondo l’Enea, sono fermi al 9,5 per cento con appena 1.384 pratiche avviate».

«Si tratta – prosegue – di un risultato modesto, anche in considerazione del fatto che gli edifici condominiali, circa un milione e duecentomila, dovrebbero essere oggetto di un profondo processo di riqualificazione, visto che si tratta di costruzioni in buona parte vetuste. Ricordo che il 53,7 per cento delle abitazioni in Italia ha più di 40 anni. Sono edifici costruiti prima dell’entrata in vigore della legge 373 del 1976 per il contenimento del consumo energetico per usi termici degli edifici. È dalla riqualificazione dei condomini che si possono ottenere risultati importanti sotto il profilo dell’efficientamento energetico, dell’abbattimento delle emissioni e del contributo che può essere offerto al rilancio del settore dell’edilizia».

«Le difficoltà riscontrate dai condomini con il Superbonus – aggiunge – riguardano prevalentemente i tempi troppo limitati entro i quali deve essere completato l’intervento e le procedure complesse che rallentano ulteriormente l’iter. Per un condominio, la scadenza del 2022 è troppo ravvicinata vista la pluralità di soggetti e inquilini coinvolti e ai troppi adempimenti necessari».

«Con il decreto “Semplificazioni” vengono apportati dei correttivi, ma questo non modifica nella sostanza l’impianto del provvedimento che resta inadeguato ad avviare una nuova stagione di rigenerazione del patrimonio immobiliare».

«Sono convinto – conclude Vallascas – dell’urgenza di promuovere una profonda revisione delle agevolazioni per dare loro stabilità, anche attraverso l’istituzione di un fondo specifico. Superando gli attuali vincoli, soprattutto temporali, sarà possibile  avviare un più incisivo e diffuso processo di riqualificazione energetica su larga scala che coinvolga, in primo luogo, gli edifici condominiali».