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Test per l'ammissione alla Facoltà di Medicina

La Sanità sarda è al collasso? Mancano i medici specialisti? I reparti di Chirurgia e di Radiologia degli ospedali sardi sono costretti a chiudere? Una delle cause, secondo il presidente della Regione sarda, è il numero chiuso nella Facoltà di Medicina. Per questo Christian Solinas chiede al Governo Draghi l’immediata sospensione del numero chiuso per poter programmare immediatamente l’ingresso di nuovi medici nelle asfittiche fila degli ospedali isolani.

“La Sardegna è costretta oggi a pagare il prezzo di scelte profondamente sbagliate compiute in passato, ad iniziare dai tagli indiscriminati alla sanità pubblica e al blocco del turn over, che ha determinato una gravissima carenza di personale”, ha affermato oggi Solinas. “Porre rimedio è impresa difficile, anche in considerazione della scelta, anch’essa sbagliata, del numero chiuso nella Facoltà di medicina. Chiediamo al Governo l’immediata sospensione del numero chiuso in Medicina per poter programmare immediatamente l’incremento dei medici, che è estremamente urgente. Se oggi non abbiamo un numero sufficiente di sanitari – ha proseguito – è perché il sistema universitario non ne ha messo in campo quanto era necessario. È chiaro che questa competenza è in capo allo Stato, e non delle Regioni, che poi sono chiamate a gestire i disagi e le giuste rivendicazioni dei cittadini in materia di salute. Per troppi anni si è tagliato sulla sanità, inseguendo traguardi di economicità che non si conciliano con una gestione efficiente del sistema e con servizi di alto livello offerti ai cittadini, men che meno in un periodo di emergenza quale quello attuale. Oggi paghiamo il conto”.

La Regione Sardegna chiede dunque a gran voce strumenti straordinari per l’emergenza: sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formati.

“Abbiamo già previsto incentivi per il personale medico sanitario che lavora in sedi disagiate – ha concluso il presidente della Regione -. Occorre inoltre un bando internazionale per attrarre nel Servizio Sanitario regionale professionalità che consentano di colmare le carenze organiche in via straordinaria, per combattere l’emergenza attuale e programmare il futuro garantendo ai cittadini un servizio sanitario pienamente efficiente e vicino alle loro esigenze e, soprattutto, ai loro diritti”.

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