Patrick Zaki, dopo ventidue mesi di carcere in Egitto, è stato rilasciato circa venti minuti fa da un commissariato di Mansoura. Ad attendere lo studente egiziano dell’Università di Bologna la madre, la fidanzata e la sorella, che lo aspettavano sotto la pioggia. Le prime parole che ha pronunciato in italiano sono state: “Sto bene, sto bene”, per poi aggiungere: “Forza Bologna”.

Una notizia che si attendeva da tempo ormai, anche qui in Sardegna, dove Zaki è stato insignito della cittadinanza onoraria dal sindaco di Iglesias Mauro Usai. “È un splendida notizia per  tutto il paese. E soprattutto – prosegue il sindaco iglesiente -, farà luce sulle dinamiche di un paese che soffoca il dissenso come certificato dalla relazione della commissione di inchiesta parlamentare sulla morte di Giulio Regeni”.

Nell’aprile scorso, infatti, il Comune di Iglesias aveva chiesto al Governo Draghi di conferire la cittadinanza italiana a Zaki, aderendo alla proposta formulata da ALI – Autonomie Locali Italiane e dalle associazioni che si sono fatte promotrici dell’iniziativa, “per un gesto fortemente simbolico che vuole rappresentare una presa di posizione netta nell’ambito della legalità e della tutela dei diritti umani”.

Ora il giovane studente potrà tornare a casa dai suoi familiari, ma, precisano le autorità egiziane, il processo non è concluso. Restano l’accusa per cui è stato incarcerato nel febbraio 2020: diffusione di notizie false attraverso un articolo sulla minoranza copta che risale al 2019. La prossima udienza è fissata il 1°febbraio 2022.

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