Quasi trent’anni fa, il 20 febbraio 1995, nasceva a Cagliari la prima webmail del mondo. Lo sviluppatore, Luca Manunza, era un giovane ricercatore del CRS4, fondato nel 1990 dal Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia.
Manunza faceva parte del gruppo, diretto da Gianluigi Zanetti, che si occupava di studiare la genetica computazionale. Niente a che vedere, quindi, con il web. Ma il giovane ricercatore si stava occupando in quel periodo di trovare una risposta a un problema pratica, e cioé: permettere ai ricercatori che collaboravano con il suo team di leggere i messaggi di posta elettronica in modo più semplice.
Fino a quel momento, infatti, per poter leggere le email bisognava scaricare e installare sul proprio pc un programma specifico, mentre con la webmail sarebbe stato possibile farlo direttamente sul browser. In realtà, come racconta lo stesso Manunza, tanti altri stavano studiando il problema. “Rispetto agli altri – sostiene il ricercatore -, ho avuto il merito di usare per primo il termine webmail, che poi è stato universalmente utilizzato”.
Una volta testata, il 30 marzo dello stesso anno il codice sorgente del nuovo servizio venne reso pubblico, quindi disponibile a tutti in modo gratuito sulla piattaforma Usenet. Fu subito un grande successo: la webmail venne presto utilizzata da aziende importanti come Apple, New York Times e Nasa.
A fine anno, Manunza entrò a far parte di Vide On Line, startup del noto imprenditore Nicola Crauso, per cui creò VoilMail, una versione aggiornata della prima webmail. Nel 1999 passò poi a Tiscali, dove realizzò una nuova webmail, utilizzata da ben 10 milioni di utenti in Europa.
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