“Un nuovo, importante balzo in avanti. Un ulteriore obiettivo raggiunto che accorcia i tempi e ci proietta verso l’approvazione della proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione. Restiamo convinti che alla fine verrà riconosciuta la peculiarità delle Isole come la Sardegna”. Così Michele Cossa, componente del Comitato per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e presidente della Commissione regionale speciale, commenta la calendarizzazione alla Camera della proposta di legge di iniziativa popolare, la cui discussione generale è stata fissata per il 14 di marzo.

A gennaio anche la Commissione Bilancio della Camera, dopo il via libera della Commissione Affari Costituzionali, aveva detto sì al disegno di legge di iniziativa popolare che introduce il principio di insularità nell’art. 119 della Costituzione. Con la calendarizzazione della proposta di legge si apre la discussione che porterà l’Aula, presumibilmente nel corso della stessa settimana, alla votazione. È invece di novembre il via libera unanime del Senato.

“Va avanti una battaglia straordinaria per il futuro della Sardegna, con il supporto di tutte le forze politiche e con la volontà unanime dimostrata dalla Conferenza dei Capigruppo della Camera – ha proseguito Cossa –. Ora ci auguriamo che anche i deputati possano approvare una proposta di legge popolare che va a sanare una ferita profonda e, riconoscendo gli svantaggi strutturali legati alla condizione di insularità, pone le basi per uno sviluppo futuro della Sardegna. Attendiamo l’esame del provvedimento nell’auspicio che il Parlamento, scevro da ogni condizionamento, possa operare una scelta che metta per la prima volta al primo posto i diritti della Sardegna e dei sardi”, ha concluso il consigliere dei Riformatori.

Il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione ha raccolto il consenso della società civile in ogni sua declinazione. Culminata in una raccolta di firme sostenuta da oltre 200mila persone, ha rappresentato e rappresenta una battaglia trasversale che unisce tutti gli schieramenti politici sardi, il mondo delle imprese, le associazioni di categoria e il mondo del volontariato, la cultura, lo sport e le Università.

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