Nel teatro di Tharros illuminato da una luna piena, giovedì 11 agosto il giornalista Giacomo Mameli ha chiuso la prima edizione del “Festival letterario dell’Archeologia l’Isola dei Giganti – Un viaggio lungo tremila anni” organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama e dal Comune di Cabras.

Un percorso letterario che ha condotto al Sinis come punto di approdo partendo dell’archeologia del Mediterraneo, e ha reso Cabras polo culturale d’eccellenza con importanti ricadute di sviluppo su tutto il territorio.

Durante la presentazione del suo Hotel Nord America (Il Maestrale) Giacomo Mameli è partito dal suo romanzo, di impostazione fortemente autobiografica, per analizzare la situazione dell’Isola, passata e futura, vista attraverso la lente della modernità.

Hotel Nord America è il nome dell’albergo in cui un gruppo di ostetriche (tra cui la madre dell’autore) arrivarono in Sardegna nel 1939, “per cambiare le condizioni igieniche di una terra falcidiata dall’altissima mortalità infantile” spiega il giornalista.

“Mia madre arrivò prendendo una nave, dal mare: e il mare è il filo conduttore di questo Festival. Il libro inizia con un viaggio e finisce con un altro viaggio: quello di una Sardegna che cresce, che manda gli studenti altrove, ancora una volta prendendo la strada del mare. Il mare ci ha portato la modernità: siamo usciti dall’ovile e siamo diventati grandi. Ora dobbiamo sintonizzarci con la nuova modernizzazione, ma dobbiamo essere consapevoli di un’evidenza: fu l’industria a farci crescere, senza l’industria – intesa come produzione di beni legati innovativi alla ricerca scientifica – la Sardegna non ha un futuro”.

A chiudere la serata, una vibrante esibizione di Richard Galliano, in un evento realizzato in collaborazione con Dromos Festival). L’artista dell’accordéon, la fisarmonica in francese, sodale di Astor Piazzolla, Galliano ha riscaldato la serata resa frizzante da un debole acquazzone.