Il popolo di Fratelli d’Italia si è radunato in Piazza del Carmine a Cagliari venerdì 2 settembre per assistere all’unica tappa elettorale di Giorgia Meloni in Sardegna. Tantissime persone, tra cui anche curiosi e manifestanti, hanno raggiunto la location scelta per l’occasione ed hanno animato la serata.

Ad aprire l’incontro, durato circa un’ora, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che ha scritto sul suo profilo Facebook: “Questa sera ho avuto l’onere e l’onore di presentare la storia di un piccolo grande sogno: la storia di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia”. E poi si rivolge ai presenti: “Grazie Cagliari. Grazie Sardegna. Ci vediamo il 25 settembre”.

Fin da subito la leader di Fratelli d’Italia si presenta a suo agio di fronte a un pubblico variegato, fatto di giovani, donne e veterani, che la accolgono con un fragoroso applauso. “Noi metteremo gente preparata al governo: pensate all’Istruzione, prima c’era Azzolina, Noi puntiamo al merito”, inizia Meloni, ben consapevole di essere ai primi posti di tutti i sondaggi nazionali: “I dati che dicono che Fratelli d’Italia potrebbe governare stanno creando molto nervosismo. Non abbiamo vinto niente, bisogna combattere, ma i dati dicono quello che dicono”.

Poi passa all’attacco dei suoi avversari politici: “La sinistra non ha paura dell’egemonia culturale, loro hanno paura di perdere una egemonia di potere”. E qui tanti applausi. “Hanno paura di un’Italia meritocratica dove vai avanti non perché sei amico della persona giunta – continua Meloni -. In un’Italia normale tutti devono avere le stesse opportunità, ma poi dove arrivi deve dipendere da te. La scuola progressista è una macchina di disuguaglianza, perché ha finito di livellare al punto di partenza”.

Si passa poi ai temi più sentiti nell’Isola: uno fra tutti, il caro energia che sta mettendo in seria difficoltà le piccole e medie imprese isolane, oltre che i cittadini che si ritrovano a pagare il triplo delle bollette di luce e gas. “Sono d’accordissimo sul price cap – interviene Meloni -, abbiamo garantito al Governo il massimo sostegno in una battaglia che consideriamo fondamentale. Nelle ultime ore sono diventata un po’ più ottimista rispetto ai giorni scorsi. Faremo quello che possiamo per dare una mano all’Italia in questo senso – ha aggiunto rispondendo ad un’unica domanda di una cronista – penso che si possa lavorare a livello italiano per scollegare il prezzo dell’elettricità a quello del gas. Questo comporterebbe una diminuzione sensibile e immediata delle bollette”.

“L’Europa è stata miope – prosegue la leader di Fratelli d’Italia – e siamo messi così: invece di pensare ad una politica estera o di difesa o all’approvvigionamento ci si è preoccupati di come si cucinano gli insetti e ora non controlliamo più niente e abbiamo catene di approvvigionamento lunghissime”. “Cosa si può fare per tagliare le bollette? È semplice, lo Stato non deve guadagnare sull’extra gettito che deve tagliare. La seconda cosa è scollegare il prezzo dell’elettricità da quello del gas, oltre a tagliare la nostra dipendenza e produrre energia. Il gas ce lo abbiamo nell’Adriatico, lo estrae la Croazia ma il mare è lo stesso”.

Arriva poi il cavallo di battaglia del partito di Giorgia Meloni: l’immigrazione. “Evasione delle tasse da parte degli extracomunitari? Fanno finta di non vederla . Intanto le aziende chiudono: noi abbiamo una proposta alternativa”. E anche qui, tanti applausi. “Immigrazione? Ritengo che immigrazione e diritto d’asilo siamo due cose diverse. La protezione va data a chi scappa dalla guerra perché altrimenti si penalizza davvero chi è scappato dalla guerra. Se devi fare entrare qualcuno in Italia, lo devi fare garantendogli una vita dignitosa. Altrimenti abbiamo poi le strade piene di prostituzione e spaccio”.

Sul da farsi, Meloni non ha dubbi: “Nei quindici mesi del governo Draghi il debito pubblico è aumentato, l’Italia è fanalino di coda in molte classifiche. Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo. Sul lavoro la soluzione non è il reddito di cittadinanza: è una misura culturalmente sbagliata, vuol dire ai ragazzi di stare a casa. E invece abbiamo bisogno dei giovani. Non avremo sempre i soldi per dare il reddito di cittadinanza. Alla fine diventa un futuro povero. Le stesse risorse vanno messe sulle assunzioni. Il lavoro non si crea per decreto. Non bisogna mettere i bastoni tra le ruote delle aziende”. Come? “Bisogna prendere le risorse del reddito di cittadinanza e metterle sulle assunzioni aiutando le aziende – spiega Meloni -. La ricchezza non si crea per decreto, la povertà non si abbatte per decreto. Lo stato deve aiutare le imprese e mettere loro i bastoni tra le ruote dalla mattina alla sera”.

Durante il comizio non sono mancate le contestazioni. Tra il pubblico si son presentati anche un gruppo di indipendentisti al grido di “Fuori l’Italia dalla Sardegna”, antifascisti e attivisti Lgbtq+ che hanno avvicinato l’esponente di Fratelli d’Italia con la bandiera arcobaleno chiedendole di rispettare i loro diritti. Meloni ha raccolto il messaggio dicendo di “rispettare il coraggio delle persone che rivendicano quello in cui credono”. “La democrazia è bella per questo – ha aggiunto -, che ognuno può dire quello che vuole, quello che non funziona e dove non si deve impedire agli altri di dire quello che vogliono e non pensare che l’altro fa schifo”. “Ma – ha chiarito – consentiteci di avere gli stessi diritti del resto del genere umano”.

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