È stato il sequestro più lungo in Sardegna. Quello di Giuseppe Vinci, fu un caso che sconvolse prima gli isolani, poi rimbalzò nelle cronache di tutti i tg nazionali.
Il fatto avvenne tra il 1994 e il 1995, quando l’Anonima sequestri rapì e tenne in ostaggio per 310 giorni l’imprenditore di Macomer, per poi liberarlo nelle campagne di Talana dopo che la famiglia pagò un riscatto di circa 6 miliardi di lire, che mise in ginocchio la sua famiglia.
“Non devo perdonare e non serbo rancore, perché sono stato trattato benissimo”, aveva detto Vinci in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna poco dopo essere tornato a casa, senza nascondere però “un momento brutto, quello del rapimento”. È stato in quel frangente, racconta l’imprenditore sardo, che “ho avuto veramente paura, sono momenti in cui non sai proprio cosa credere o pensare, ma è durato poco. Mi sono rincuorato quando li ho sentiti parlare tra loro, dire che erano preoccupati per un taglietto che mi avevano procurato sulla guancia”.
La storia ha lasciato sgomento anche il regista Stefano Odoardi, parente dell’ex sequestrato attraverso un suo nonno sardo, che ha deciso di raccontare la storia in un film.
In questi giorni l’autore cinematografico si trova a Cagliari per gli ultimi casting di “Storia di un riscatto”, che sarà composto anche da immagini di repertorio delle diverse fasi del rapimento.
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