L’esternazione del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu su Michela Murgia “totalitaria” continua a far discutere. Questa volta, a prendere le distanze dal primo cittadino del capoluogo sardo nonché candidato del centrodestra alle prossime regionali è Roberto Saviano, grande amico della scrittrice sarda scomparsa il 10 agosto 2023.

“Niente di più lontano da Michela – scrive l’autore napoletano sul suo profilo Instagram -. La sua letteratura è un atto di liberazione anche per chi non condivide una sola delle sue posizioni. È apertura sul mondo, è invito a ingaggiare una posizione, è un modo per uscire dalla solitudine”.

Già nei giorni scorsi si erano espressi in difesa dell’autrice sarda il candidato della Coalizione sarda, Renato Soru, che aveva replicato a Truzzu “è il fascismo a essere autoritario, non Michela Murgia”, e la segretaria dem Elly Schlein che aveva commentato con un “vergogna” sui suoi canali social.

Nella serata di ieri è arrivato anche il post dello scrittore di “Gomorra”, che da tempo frequentava Michela Murgia, tanto da esserle stato accanto fino agli ultimi giorni di vita dell’autrice sarda. “Intitolarle una strada poi… No, non era per Michela, che ha rifiutato persino una tomba – continua Saviano -, nulla di lei dev’essere imprigionato perché Michela è già nei giardini di periferia, nei luoghi dove si danza e si litiga, dove c’è la libertà della contraddizione; lei è nei boschi dove ci si apparta per fare l’amore”.

“Non sa, Truzzu, cosa si è perso sinora – conclude Saviano – legga Michela Murgia, troverà una libertà inaspettata e felicità sconosciute”.

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