Per la tradizione sarda la Pasqua è sempre stata la celebrazione più importante. Lo suggerisce di per sé il nome “Pasca Manna”, ma della sua importanza si vede un riflesso anche nelle rappresentazioni sociali e culinarie dell’isola. E se la pietanza maggiormente associata a questa festività è l’uovo, anche nell’Isola non poteva mancare una vivanda capace di porlo al centro: il Coccoi cun s’ou.
Si tratta di un particolare tipo di pane di grano duro finemente ricamato che custodisce al suo interno un uovo, precedentemente fatto bollire. Ad attirare l’attenzione però è proprio il modo in cui si presenta il pane, con le sue forme più varie. Tant’è vero che spesso è proprio la forma realizzata a conferire poi il nome alla pietanza.
Generalmente il Coccoi cun s’ou viene preparato per le grandi feste in segno di buon auspicio, ma in realtà è proprio per Pasqua che assume il suo significato più profondo.
Il significato culturale del Coccoi cun s’ou
Il Coccoi è il pane delle feste per eccellenza in Sardegna. Si potrebbe quasi dire che accompagna le persone in tutte le fasi della loro vita: viene regalato per le nascite, per i traguardi importanti e per i matrimoni. Il motivo è da ricondurre al voler augurare fortuna e prosperità alla persona che lo riceve.
Un ruolo molto simile a quello che è stato ricoperto dall’uovo in tempo pasquale. Se infatti adesso i bambini ricevono le uova di cioccolato per la Pasqua è perché fin dai tempi antichi le uova simboleggiavano una sorta di rinascita. In passato era usanza decorarle e donarle poco prima dell’avvento della stagione primaverile.
Il cristianesimo ha poi inglobato questa tradizione e ha attribuito alle uova anche una rappresentazione simbolica della Risurrezione di Cristo. Da lì poi l’usanza si è diffusa sino ai tempi più recenti che contempla appunto il regalare delle uova, seppur di cioccolato.
Allo stesso modo, anche nella tradizione sarda l’uovo è sempre stato simbolo di buon auspicio, di rinascita e di fertilità. Ecco dunque che unito al pane ha trovato un’importante coesistenza anche dal punto di vista simbolico, divenendo una delle più importati rappresentazioni culinarie della Pasqua in Sardegna.
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