In Evidenza Sardegna devastata dagli incendi: in 7 mesi in fumo circa 2000 ettari

Sardegna devastata dagli incendi: in 7 mesi in fumo circa 2000 ettari

Le aree boschive, la macchia mediterranea e i pascoli sono state le principali vittime di un fenomeno che si ripresenta con allarmante frequenza

Crediti foto: Alessandro Fadda

La Sardegna sta vivendo un’estate drammatica sul fronte degli incendi. A poco più di metà dell’anno, il bilancio è già pesantissimo: circa 2000 ettari di territorio sono andati in fumo (sarebbero l’equivalente di circa 2.800 campi da calcio) nei primi sette mesi del 2025 secondo i dati di Legambiente, una cifra che evidenzia la fragilità dell’isola di fronte alla piaga dei roghi.

Le aree boschive, la macchia mediterranea e i pascoli sono state le principali vittime di un fenomeno che si ripresenta con allarmante frequenza. Focolai sparsi su tutto il territorio regionale, spesso alimentati da temperature elevate e venti intensi come il maestrale, hanno richiesto un dispiegamento eccezionale di forze aeree e terrestri.

L’emergenza è costante: i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, la Protezione Civile, Forestas, i Barracelli e i volontari sono impegnati senza sosta per contrastare la diffusione delle fiamme, spesso mettendo a rischio la propria incolumità. Emblematico il recente caso di Punta Molentis a Villasimius, dove un incendio ha distrutto decine di auto e costretto all’evacuazione di centinaia di bagnanti, o i roghi che hanno interessato zone come Orosei e Villacidro.

La devastazione non è solo ambientale, con la perdita di biodiversità e la distruzione di ecosistemi preziosi che richiederanno decenni per rigenerarsi. Gli incendi causano anche danni economici significativi alle attività agricole e turistiche, oltre a mettere a repentaglio abitazioni e infrastrutture.

Le indagini sulle cause sono sempre in corso, e mentre in alcuni casi si ipotizzano origini accidentali, in molti altri non si esclude il dolo.

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