Si è spento l’8 settembre, all’ospedale San Francesco di Nuoro, Graziano Salerno, artista e poeta che ha saputo raccontare un mondo imperfetto fa intriso di poesia. Figura schiva e gentile, negli ultimi anni aveva vissuto a Nuoro come un’anima errante, continuando però a trasformare esperienze di vita in parole e immagini.
La mostra a lui dedicata nel dicembre 2024 dalla Fondazione di Sardegna a Cagliari, curata da Cristiana Collu, rappresenta oggi un vero e proprio testamento artistico. Il titolo “Senza poesia in nessun caso” racchiuse il senso profondo della sua ricerca. Circa duecento opere esposte, dagli acquerelli ai disegni monocromi, testimonianza di una creatività che intrecciava pittura e parola. In quella occasione Collu, ex direttrice del Man di Nuoro, definì Graziano Salerno “erede di Costantino Nivola e di Salvatore Fancello”.
Per l’occasione, Salerno scelse di leggere una poesia, composta in Francia in una delle sue tantissime esperienze di vita. Per lui la poesia era parte integrante del suo sguardo sul mondo. Nel suo componimento “dedicato all’artista” c’è tutta la sua sensibilità:
Libero è il cuore del poeta
Egli non ha desideri
Da sud est vengono le nubi
Per lui sono parole
Nell’azzurro libro del cielo.
Cadono gocce ogni tanto
Ma egli non si impensierisce
L’acqua è una sua amica
E il vento suo fratello.
A primavera si sente guardato dai fiori
Circondato da petali e colori
In autunno ama le foglie
Che lasciano la vita
Non hanno una danza
E ancora un colore.
L’inverno per lui è purezza
E assaggia la neve come la bellezza
E in estate come un leone vagabonda
Pigro, indolente.
Nei seli del fieno trova la luce e l’oro
Sorride vagamente
Non sa più che anno è
Non sa nemmeno il giorno
E l’ora non è importante.
Così dopo un lungo sonno
Di buon mattino
Egli riprende il suo cammino
Pur sapendo che l’unica meta
È solo di essere un poeta.
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