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Lavoro e parità di genere, l’allarme della Uil Sardegna: “Siamo a 120 anni di distanza”

"Al ritmo attuale servirebbero oltre 120 anni per raggiungere la piena parità di genere in Italia. Troppo tempo" afferma Fulvia Murru, segretaria generale della Uil Sardegna

A trent’anni dalla Dichiarazione di Pechino, un documento sottoscritto nel 1995 da 189 Paesi che ha voluto porre l’accento sull’uguaglianza di genere e i diritti delle donne, la Uil Sardegna lancia l’allarme sul profondo divario che ancora oggi sussiste.

I dati raccolti infatti mettono in luce un divario occupazionale importante, con il tasso femminile che è di 17,8 punti percentuali minore rispetto a quello maschile a livello nazionale. La situazione non migliora nemmeno dal punto di vista retributivo, con un divario che mediamente risulta più basso del 29,5%.

Sul tema è dunque intervenuta anche la segretaria generale della Uil Sardegna Fulvia Murru: “Non possiamo limitarci a celebrare un anniversario. È necessario agire con decisione: il contributo delle donne al mondo del lavoro significherebbe non solo giustizia sociale, ma crescita economica per l’intera collettività. Colmare il divario di genere potrebbe portare a un aumento del PIL europeo fino al 9,6% entro il 2050, con un impatto di trilioni di euro”.

“Al ritmo attuale – conclude Murru – servirebbero oltre 120 anni per raggiungere la piena parità di genere in Italia. Troppo tempo. Le nostre bambine, ragazze e donne devono potersi immaginare protagoniste in ogni ruolo economico e sociale, e devono poter contare su percorsi reali per trasformare i loro sogni in realtà. Questo è l’impegno che tutti insieme dobbiamo perseguire”.

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