Prima pagina Delitto Cinzia Pinna, il giardiniere Franciosi chiarisce la propria posizione

Delitto Cinzia Pinna, il giardiniere Franciosi chiarisce la propria posizione

Nel corso di un interrogatorio durato circa novanta minuti, il giardiniere ha fornito dettagli sui suoi spostamenti nei giorni del delitto

Le indagini relative all’uccisione di Cinzia Pinna, avvenuta nella notte tra l’11 e il 12 settembre nella tenuta di Conca Entosa, vicino a Palau, continuano a svilupparsi.

Un nuovo capitolo si è aperto con la comparsa volontaria in Procura a Tempio di Luca Franciosi, un giardiniere milanese residente ad Arzachena. Il giovane è stato tirato in ballo dalle dichiarazioni di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore che ha confessato l’omicidio. Inizialmente indagato per occultamento di cadavere e successivamente per favoreggiamento, Franciosi ha voluto chiarire la propria posizione.

Nel corso di un interrogatorio durato circa novanta minuti, il giardiniere ha fornito dettagli sui suoi spostamenti professionali nei giorni immediatamente precedenti e successivi al delitto, spostamenti che, a suo dire, sono facilmente verificabili. Ha insistito nel dichiarare di non aver notato nulla di sospetto a Conca Entosa e di essere stato all’oscuro della scomparsa della Pinna. I suoi difensori hanno evidenziato come Franciosi si sia ritrovato in una situazione definita “kafkiana”, senza comprendere appieno il fondamento delle accuse a suo carico.

Nel frattempo, le autorità non demordono: proseguono i sopralluoghi dei Carabinieri del Ris e gli accertamenti balistici e autoptici. La confessione resa da Ragnedda, infatti, non sembra allinearsi con i riscontri tecnici emersi finora, sollevando ulteriori interrogativi sull’esatta dinamica del delitto e sulla posizione della vittima nell’istante dell’aggressione.

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