Notizie Cultura La cagliaritana Eleonora Todde e il suo tappeto vincono il Festival “Materia”

La cagliaritana Eleonora Todde e il suo tappeto vincono il Festival “Materia”

L’artista e designer sarda conquista il Festival internazionale del design Mediterraneo con un’opera che trasforma la plastica in poesia e racconta mare, memoria e sostenibilità

È cagliaritana la vincitrice della nona edizione di MateriaFestival internazionale del design Mediterraneo. Si tratta di Eleonora Todde, che si è aggiudicata il primo premio nella call 2025 dedicata al tema “Mediterraneo tra tradizione e innovazione” grazie al suo tappeto “Decoro Mediterraneo”.

Il festival, organizzato in Calabria da Officine Ad, fondato dagli architetti Domenico Garofalo e Giuseppe Anania, si conferma anche quest’anno un crocevia creativo capace di far dialogare mondi diversi: designer, imprese, istituzioni, artigiani e accademici si sono incontrati per costruire una nuova idea di Mediterraneo come spazio creativo, produttivo e culturale.

La motivazione della giuria parla chiaro e sottolinea la forza poetica e sociale dell’opera. “La trasformazione della plastica di scarto in poesia tattile, mutazione del rifiuto in visione. L’opera avvolge in un blu profondo, culla di figure dorate che simboleggiano un sonno di rigenerazione. Un progetto che tocca l’emozione, parla di cura del mondo e dimostra che la sostenibilità è il più alto gesto estetico. Invita a sentire la materia e a sognare un futuro più responsabile. Un’innovazione che non solo decora, ma commuove. Una creazione che ha già trovato la sua forma definitiva, pronta a entrare nel mondo e abitare gli spazi. Non un tappeto ma l’anima del Mediterraneo che rinasce”.

L’edizione 2025, ospitata all’Ente Fiera di Catanzaro, ha visto la partecipazione di personalità di spicco del panorama creativo italiano e internazionale, tra cui Giuseppe Arezzi, Antonio Aricò, Paolo Casicci, Emiliana Martinelli, Gerardo Sacco e Massimo Sirelli.

“Decoro Mediterraneo”, già selezionato per il Lake Como Design Festival, è un’opera artigianale realizzata con lana merino, poliestere riciclato e ricami. Il tappeto evoca il mare come luogo fisico ed emotivo, attraversabile con lo sguardo e con le mani. Tra le fibre compaiono figure umane ricamate, che narrano una realtà sospesa tra dolcezza e tragedia: corpi cullati dalle onde oppure vite perdute nel Mediterraneo, in un delicato equilibrio tra bellezza e memoria.

Dopo l’esposizione alla mostra “Osciore cchiù felice” a Napoli, l’opera tornerà presto in Sardegna, dove sono già previste nuove esposizioni nei prossimi mesi.

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