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Ambiente: rinviati a giudizio 4 dipendenti di Abbanoa per inquinamento ad Arbatax

“Illeciti penali per lo scaricamento in mare di rilevanti quantità di liquami, generando pericolo per la salute della popolazione dell’Ogliastra”

Si è conclusa l’Operazione di polizia ambientale e antinquinamento a tutela “Dirty Water” della Guardia di Finanza relativa ad un illecito ambientale nel comune di Tortolì (Nu), che ha preso il nome proprio dalla particolarità dell’attività illecita scoperta dai finanzieri, e che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati 4 dipendenti di Abbanoa, tra dirigenti e fuzionari. L’indagine, durata circa due anni, “ha posto fine ad una allarmante situazione generata dallo sversamento illegale di liquami fognari all’interno del porto di Arbatax che, da diversi anni, contaminava l’ambiente marino circostante”, spiega una nota della Guardia di Finanza.

I militari del Reparto Aeronavale di Cagliari, coordinati dalla Procura di Lanusei (Nu), in sinergia con i colleghi della Sezione Operativa Navale di Arbatax e dalla Stazione Forestale di Tortolì, delle aliquote della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Lanusei e del personale dell’Arpas di Nuoro, hanno riscontrato “varie condotte illecite concorrenti, alcune di rilevanza penale, altre rilevanti come meri illeciti amministrativi, ed attribuibili ai vari soggetti che a diverso titolo gestivano e gestiscono gli impianti fognari a servizio di numerosi comuni dell’area marina dell’Ogliastra (Tortolì e comuni limitrofi) ed il depuratore della Città di Tortolì, le quali condotte hanno causato, in modo ricorrente nel corso di molti anni – spiega la nota della Gdf -, lo scaricamento in mare di rilevanti quantità di liquami, generando un pericolo per la salute non solo della popolazione sarda ma anche dei numerosi turisti che nel periodo estivo affollano l’incantevole costa dell’Ogliastra”.

Per verificare lo stato di salute del fondale marino interessato agi scarichi sono state anche acquisite immagini video del fondale, realizzate grazie ad un Rov, il sottomarino a comando remoto.
I fatti di rilievo penale per cui la Procura della Repubblica di Lanusei ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a quattro dipendenti e dirigenti di Abbanoa riguardano l’allaccio “abusivo della rete fognaria gestita da tale società alla rete fognaria gestita dal Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra; da tale allaccio abusivo – spiega la Guardia di Finanza -, mantenuto illecitamente per anni, sono derivati plurimi danneggiamenti dell’impianto di depurazione e frequenti situazioni di malfunzionamento dello stesso (posto, in talune occasioni, nell’impossibilità di rendere correttamente il servizio a cui era ed è preposto).

In particolare, “per rimediare ad un guasto verificatosi all’impianto fognario di proprietà di Abbanoa S.p.a, prossimo all’ingresso nell’impianto di depurazione di acque reflue che serve il Comune di Tortolì, nell’anno 2015 un dirigente della società – prosegue la Gdf – disponeva e faceva eseguire da una ditta esterna, senza informare e chiedere il consenso al Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, un collegamento by-pass a monte del guasto, unendo il collettore di acque reflue di Abbanoa all’impianto fognario che serve la zona industriale e commerciale di Arbatax e che, con l’impianto di depurazione, sono in proprietà e gestione del Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra”.

Nonostante le immediate e numerose segnalazioni di danno con diffide inviate dal Consorzio, che invitavano Abbanoa a “rimuovere l’allaccio abusivo, i vari responsabili di Abbanoa, oltre a non prendere in considerazione le segnalazioni e le diffide, non hanno mai provveduto, fino al mese di maggio del 2019, al ripristino della condotta fognaria, danneggiando il vicino depuratore e compromettendone, di conseguenza, la funzionalità. Tant’è che – si legge nella nota – il collettore di scarico del Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra è stato progettato per consentire lo scarico dei liquami all’interno di una vasca di capacità ridotte che, dopo l’allaccio abusivo, si intasava continuamente provocando, in frequenti occasioni, lo sversamento diretto in mare delle acque reflue”.

L’operazione ha portato alla segnalazione di 4 persone, tra dirigenti e funzionari della Società “Abbanoa S.p.A.”, per avere, “con condotte concorrenti e in più occasioni, deteriorato o comunque reso in tutto o in parte inservibili gli impianti del depuratore del Comune di Tortolì, gestito dal Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, costituenti edifici destinati ad uso pubblico o, comunque, beni destinati a pubblico servizio o a pubblica utilità”. Inoltre per avere, ancora “con condotte attive ed omissive di cui al capo precedente – in più occasioni e nell’ambito di un unico disegno delittuoso, turbato il regolare funzionamento dell’impianto di depurazione del Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, a servizio degli agglomerati di Santa Maria Navarrese, Lotzorai, Girasole, Tortolì e del comparto industriale di Tortolì, costituente strumento di un servizio pubblico o, comunque, di un servizio di pubblica necessitàPer quanto riguarda gli illeciti amministrativi riscontrati, analisi di campionamento effettuate dall’ARPAS Dipartimento di Nuoro e Ogliastra, sia al depuratore di Tortolì che alle acque portuali, sia nel periodo in cui era presente l’allaccio abusivo di cui sopra sia successivamente, hanno evidenziato la presenza di parametri elevati di ESCHERICHIA COLI, dieci volte superiori al limite massimo (trovati valori di 50.000 UFC/100 m L., quando il limite stabilito dalla normativa è di 5.000 UFC/ 100 m L.)”.

Per tale ragione, ed in applicazione di quanto previsto dal Testo Unico Ambientale, è stata elevata una sanzione amministrativa al Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, responsabile della depurazione delle acque fognarie.
“L’operazione appena terminata – spiega il Col. Alessandro Bucci, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale Cagliari – si inserisce in un più ampio monitoraggio del territorio sardo, caratterizzato da località di straordinaria bellezza, uniche nel loro genere e, proprio per questo, più esigenti di particolare attenzione, in termini di controlli più approfonditi a tutela dell’ambiente e della salute umana, sempre più minacciati dai pericoli naturali e dai comportamenti delle persone senza scrupoli.