Prende il via, martedì 17 agosto, nell’Unione dei Comuni Parte Montis e Alta Marmilla, la quarta edizione del festival Pedras et Sonus, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia: si tratta di uno degli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna, che si svolgerà come consuetudine nei territori dei Comuni di Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu, Siris più una tappa ad Ales, Curcuris e Pau.

Gli eventi in programma si susseguiranno fino al 24 agosto, con un’anteprima già nel mese di luglio, prevista per sabato 31 a Mogoro, con il concerto di Joyce Elaine Yuille & the Hammond Groove, mentre a metà agosto ci sarà una settimana di concerti con Ada Montellanico, Franca Masu, Cettina Donato, Zoe Pia, Dario Cecchini, Roberto De Nittis e Nanni Gaias, tra gli altri.

INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus festival sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria nel seguente sito CLICCA QUI o contattando il numero 3791579897.

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La rassegna itinerante, nelle precedenti edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, e rafforza la sua presenza tra gli eventi dell’estate isolana, nonostante le difficoltà conseguenti all’attuale emergenza sanitaria, proponendo anche in questa quarta edizione la sua consueta formula – fortemente ricercata e voluta dalla direttrice artistica Zoe Pia -, in cui musica ed eccellenze artistiche locali dialogano alla ricerca di paesaggi sonori e originali commistioni artistiche tra centri storici, chiese e suggestivi scorci naturalistici dell’oristanese.

“Continuiamo a credere che la cultura debba resistere, che la musica e l’arte siano il veicolo di conforto in questo mare di incertezze e paure”, afferma Zoe Pia. “La quarta edizione del Pedras et Sonus Jazz Festival – continua – illuminerà il territorio del Parte Montis e di due nuovi comuni: Curcuris e Ales. Abbiamo intessuto nuovi rapporti di collaborazione con nuovi partner del mondo dell’arte, che hanno sposato le nostre idee e il nostro progetto, e che credono come noi sull’importanza di costruire, sempre e comunque, sull’onda di una costante energia positiva. Nella prossima edizione di Pedras et Sonus daremo spazio al mondo dell’arte femminile, valorizzando la figura della donna, ripercorrendo la grande storia della Sardegna e il culto della Dea Madre. Nella storia dell’isola infatti, la Grande Madre rappresenta una divinità primordiale, genitrice e nutrice, la sola a detenere il segreto della vita e l’unica con il potere di trasmetterla, a sua discrezione, agli altri esseri umani, agli animali, alla terra e alle piante. Nei momenti di crisi l’arte sprigiona la sua forza, permettendo alla creatività di emergere per trovare il giusto rimedio allo stato di incertezza che si vive addosso. La magia della musica, l’incontro delle arti e la gioia di poter illuminare il nostro territorio ricco di eccellenze, sono il cuore pulsante del Pedras et Sonus – Jazz Festival.”

Protagonisti nel cartellone della quarta edizione di Pedras et Sonus (a ingresso gratuito), saranno Joyce Elaine Yuille & the Hammond Groove, Cettina Donato e Zoe Pia, Ada Montellanico e Andrea Molinari, il trio di Franca Masu, Adele Madau, Maria Grazia Campus, il quartetto di Mauro Sigura, l’ensemble di Launeddas del M° Franco Melis, Dario Cecchini con Roberto De Nittis e Nanni Gaias, Antonio Floris e Elisa Zedda, il gruppo Spaghetti Swing e il loro Show Cooking, artisti a cui verrà affidato il compito di rileggere lo spazio della cultura storica, sfociando in originali progetti creativi e connettendosi con gli output espressivi che caratterizzano la manifestazione.

Elemento che caratterizza Pedras et Sonus, rendendolo un festival unico nella costellazione degli altri appuntamenti isolani, sono le Vetrine Sonore: su vari palcoscenici del festival si svilupperà un dialogo tra l’artista musicale protagonista dell’appuntamento e artisti legati profondamente al territorio, agevolando in questo modo lo sviluppo di trame artistiche in maniera multidisciplinare, valorizzando l’identità culturale isolana, promuovendo l’incontro, il dialogo, e lo scambio con gli altri popoli e tra le diverse arti.

Il festival Pedras et Sonus è organizzato dall’omonima associazione, con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Ales, Curcuris, Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pau, Pompu, Siris e Simala, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari – Corso in Produzione Multimediale, del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, Conservatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari, SIAE, Bar “La Fortezza”, Nuraghe Cuccurada, Grafik Art, Cantina “La Giara” di Usellus, Penty Pianoforti, Festival Internazionale Time in Jazz, Il Jazz va a Scuola, Alessandra Curreli – artigiana e designer, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Associazione Musicale Mogorese, F.A.S.I., I-Jazz, Caligola Record, Tiscali e Unica Radio.

L’ANTEPRIMA – L’attesa anteprima del Pedras et Sonus festival, momento che ogni anno fa da preludio alla manifestazione, si terrà sabato 31 luglio (con inizio alle 21.45) nello scenario della chiesa della Madonna del Carmine a Mogoro, e vedrà protagonista la cantante newyorkese Joyce Elaine Yuille, che accompagnata dei suoi The Hammond Groovers dialogherà nello spazio dedicato alle Vetrine Sonore con la giovane e talentuosa artista mogorese Eleonora Piras, in arte Elepeint, e il suo trucco pittorico. Nativa della Grande Mela, la cantante di origini afroamericane entra giovanissima nella Fiorello Laguardia High School of The Music & Performing Arts di Manhattan, dove studia con profitto canto lirico. Ben presto, però, abbandona il “nuovo mondo” per intraprendere la carriera di modella a Parigi e infine approda in Italia, dove entra nel mondo musicale e matura una grande esperienza nel circuito dei festival e dei club musicali più esclusivi, interpretando con successo il repertorio dell’American Songbook. La classe di Joyce è una certezza, così come il suo dinamismo e l’espressività vocale legata al linguaggio jazzistico di matrice afroamericana, venato di soul e senso del blues, uniti da una trascinante verve ritmica e interpretativa. Ad accompagnarla nella sua tappa sarda, ci saranno Antonio Caps all’organo Hammond, Daniele Cordisco alla chitarra ed Elio Coppola alla batteria.

IL PROGRAMMA – La otto giorni del festival Pedras et Sonus avrà ufficialmente inizio martedì 17 agosto nel Parco Comunale di Simala: a tenere a battesimo la quarta edizione del festival sarà il suonatore di oud e bouzouki Mauro Sigura – vincitore nel 2017 e nel 2021 del Premio Mario Cervo -, atteso nel paese dei Portali con il suo quartetto composto da Gianfranco Fedele al pianoforte, dronin ed elettronica, Tancredi Emmi al contrabbasso e Alessandro Cau alla batteria. Sigura dialogherà sul palcoscenico con l’illustratrice mogorese Alis Pictures, al secolo Alice Cirronis, specializzata all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, abile a riportare su carta il suo bagaglio di ricordi, viaggi, immagini ed esperienze muovendosi sapientemente tra acquerello e tecniche digitali.

Appuntamento dedicato al buon cibo e alla musica il giorno dopo (mercoledì 18 agosto) a Pompu: in piazza Cavour, alle 21.45, il paese del pane ospiterà la Spaghetti Swing, per un’altra originale Vetrina Sonora e culinaria. In scena uno showcooking dedicato al lifestyle italiano degli anni Cinquanta e alla Dolce Vita, con la giusta fusione tra musica, gastronomia e momenti di puro intrattenimento. Sul palco e ai fornelli, ci saranno lo chef acrobatico e bassista Tiziano Negrello, affiancato dalle cantanti Betta Bob “Diva Parmigiano” e Linda Ginger “Ragazza Dispettosa”, da Donna Silvia al pianoforte e da Riccardo “Double” Paio alla batteria.

Sardegna e Sicilia si incontreranno giovedì 19 agosto a Curcuris, nella cornice di Casa Pinna-Spada, luogo ideale dove potranno dialogare in musica la pianista, compositrice e direttrice d’orchestra Cettina Donato e la clarinettista e compositrice Zoe Pia (direttrice artistica del festival Pedras et Sonus), in un incontro sonoro al femminile tra le due grandi isole del Mediterraneo – progetto inedito in prima assoluta -, per una navigazione sulle onde dei brani originali delle due artiste.

Nel tardo pomeriggio di venerdì 20 agosto (alle 18.30), negli spazi della Fiera dell’Artigianato Artistico di Mogoro è in programma un incontro con i suoni arcaici del territorio, con protagonista l’ensemble di launeddas Sonus Antigus del Maestro Franco Melis, composto dai virtuosi delle tre canne provenienti da diversi paesi della Marmilla, per un evento riservato ai visitatori della Fiera.

Poco più tardi, nel “Giardino Botanico del Monte Arci” di Masullas, alle 21.45, riflettori puntati su Franca Masu, esponente internazionale della lingua e della antica cultura catalana algherese, artista abile a muoversi fra teatro e canzone, intesserà trame fatte di parole e melodie sul filo delle emozioni, cantando il suo profondo amore per il mare e per la forza delle passioni. Una performance avvincente, quella della Masu, in cui evocando i suoni e i colori della “sua” Alghero, svela non solo il suo legame con la Sardegna, ma anche quello con tutti quegli altri mari che le sono più prossimi. Ad affiancarla sul palcoscenico ci saranno Luca Falomi alla chitarra e Massimo Russino alla batteria.

Nella mattina di sabato 21 agosto il festival Pedras et Sonus farà tappa a Pau, per un imperdibile incontro organizzato in collaborazione con il Museo dell’Ossidiana. Alle 11 si terrà la passeggiata nel Sentiero Nero dell’ossidiana (appuntamento riservato ai visitatori del museo) accompagnata dalle circle songs della cantante naturopata Maria Grazia Campus, con l’archeologa Giulia Balzano a fare da guida nel percorso.

La musica sarà ancora protagonista la sera a Siris (a una quindicina di chilometri da Pau) per una prima assoluta che vedrà esibirsi sul palcoscenico allestito nella piazza delle Botteghe Artigiane (alle 21.45) un inedito trio composto dal sassofonista e flautista Dario Cecchini, dal pianista e compositore Roberto De Nittis (in questa occasione al Feder Rhodes) e dal giovane talento berchiddese Nanni Gaias alla batteria. Una co-produzione, questa, in cui il Pedras et Sonus rafforza la sua collaborazione con il Festival Internazionale Time in Jazz di Berchidda, inaugurandone una nuova con il Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo. A dialogare con gli artisti nello spazio dedicato alle Vetrine Sonore, ci sarà il giovane talento dell’arte grafica mogorese Roberto Pia.

Domenica 22 agosto un’altra grande signora del jazz italiano sarà protagonista nel territorio del Parte Montis: alle 21.45 nel suggestivo scorcio naturalistico del bosco del villaggio scomparso di Serzela, gli spazi dell’antica chiesa campestre di San Paolo di Gonnostramatza ospiteranno la cantante Ada Montellanico, una delle autrici e cantanti più originali nella scena nazionale, a cui si attribuisce l’apertura di una nuova strada nell’ambito vocale, legata alla fusione tra il jazz e la lingua italiana, ricerca a cui ha dedicato album di grande successo di critica e di pubblico. La Montellanico, accompagnata dal chitarrista Andrea Molinari, prenderà per mano il pubblico del festival in un viaggio tra brani originali e grandi standard del jazz.

Il penultimo giorno della manifestazione (lunedì 23) alle 11.30 il bar “La Fortezza” nel sito archeologico Nuraghe Cuccurada a Mogoro, ospiterà il brunch nuragico, accompagnato dal duo composto dalla cantante Elisa Zedda e dal chitarrista Antonio Floris, due giovani artisti attivi nel panorama isolano, abili a muoversi tra jazz e territori affini.

Sipario sulla quarta edizione di Pedras et Sonus martedì 24 agosto alle 18.30 ad Ales, nuovo Comune entrato a far parte della famiglia del festival proprio da quest’anno, dove nella località Acqua Frida si esibirà la violinista e compositrice Adele Madau con il suo progetto The Soul of Object. L’artista cagliaritana esplorerà le possibilità sonore di vari oggetti quotidiani, amplificandoli e rielaborandone il suono, ricercandone l’anima e la loro interazione con il violino, attraversando composizioni che spaziano dal rock alla musica minimale, dal flamenco alla samba, fino alla musica contemporanea.

PROVE APERTE – Esclusiva attenzione sarà rivolta a partire da quest’anno al coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso il nuovo progetto denominato Prove Aperte: alcune fasi dei soundcheck saranno aperte al pubblico del festival, che potrà seguirle, gustando di volta in volta una breve performance appositamente dedicata.

Fin dalla sua prima edizione Pedras et Sonus veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu.
Anche nell’imminente edizione, la direttrice artistica Zoe Pia indosserà gli abiti creati per l’occasione dalla stilista cagliaritana Alessandra Curreli, docente dell’Accademia del Lusso di Milano, e formatasi presso l’Atelier di Antonio Marras, che in questa edizione vestirà anche le musiciste del festival.
La Cantina La Giara di Usellus, attiva dal 1958 e indiscusso punto di riferimento per i viticoltori della Marmilla, sarà partner della manifestazione omaggiando con la sua bottiglia Isola dei Nuraghi IGT gli artisti ospiti del festival.
Per la prima volta, inoltre, saranno ospiti del festival due giovani studenti dell’Università degli Studi di Cagliari, iscritti alla Laurea Magistrale in Produzione Multimediale, che vivranno il progetto e avranno la possibilità di acquisire competenze specifiche.
Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio, dopo il grande successo riscontrato dal recente Identidade Ninnia, orientato questa volta sul mondo della jazz education.

I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala. Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.
La Marmilla è una subregione geografica della Sardegna, posta nella sua zona centro-meridionala. È delimitata a ovest e a sud dal Campidano, a nord-ovest dal monte Arci, a nord dalla Giara di Gesturi e dalla Giara di Serri, a est dal Flumini Mannu. Il nome “Marmilla” proviene dalle vaste colline tondeggianti, somiglianti verosimilmente a mammelle (vedi castello di Marmilla a Las Plassas). Altra ipotesi è quella secondo la quale vista la presenza di molte paludi nella zona, il paesaggio poteva apparire punteggiato da “mille mari”. Il suo territorio risale al miocene e quindi può essere considerato geologicamente recente rispetto al resto della Sardegna. Il paesaggio è prevalentemente collinare e comprende la Giara di Gesturi, la Giara di Siddi, la Giara di Serri, l’altopiano di Genoni ed il bacino del Rio Mannu d’Isili. Le attività principali della zona sono l’agricoltura e il turismo. Le coltivazioni sono prevalentemente di cereali, ma è diffusa anche la coltivazione delle fave.

IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986) ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis e dalla Fondazione di Sardegna. Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.

MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.

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