Ci si sveglia sgomenti davanti alla cenere e alla paura delle fiamme. E’ stato un sabato da bollino rosso per la Sardegna, vissuto osservando il rogo scoppiato nel pomeriggio sul Montiferru, nell’Oristanese, che si è avvicinato pericolosamente alle abitazioni di Santu Lussurgiu. Alcune case sono state evacuate per precauzione, mentre altri cittadini le stanno lasciando autonomamente le loro abitazioni. La zona è stata a lungo coperta da una coltre di fumo irrespirabile.

Corpo forestale, Protezione civile, vigili del fuoco e i volontari si sono attivati da subito, con numerose squadre a terra, per cercare di arginare il fuoco che si è sviluppato inizialmente tra le campagne tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, per poi propagarsi velocemente spinto dal vento e dalle alte temperature. Attivi quattro elicotteri della flotta regionale, a cui si sono affiancati il Super Puma, il mezzo aereo dei vigili del fuoco e quattro Canadair che hanno lanciando bombe d’acqua sulla zona, cercando di evitare che il fuoco raggiunga le case.

Fiamme anche a Cabras, sempre nell’Oristanese, dove molte case sono state evacuate per precauzione e sono dovuti intervenire i mezzi aerei della flotta regionale.

Incendio anche ad Arzana dove le fiamme hanno sfiorato una pineta e le squadre di terra e un elicottero della flotta regionale combattono per fermarle. Secondo un primo bilancio sono circa dieci gli ettari bruciati dal fuoco.

Gli incendi sono stati avvistati anche da Bosa, dove è saltata la linea elettrica. Le fiamme si spostano verso la costa del Montiferru e durante la notte sono arrivate nel centro abitato di Cuglieri, nell’Oristanese, dove molte case sono state evacuate. Per tutta la notte il paese è stato avvolto da una coltre di fumo mente la paura correva con i mezzi di soccorso lanciati a sirene spiegate.

Il sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi è sgomento. “Santu Lussurgiu, proteggici – scrive nel suo profilo Facebook, pubblicando le foto del gigantesco rogo – Un disastro. E abbiamo paura del peggio. Serve il dispiegamento massimo di tutti i mezzi, per evitare danni irreparabili”.

“Brucia la montagna di mia nonna e di tutti i miei avi da parte Mocci Serralutzu” scrive nel suo profilo social il giornalista Claudio Cugusi. “Trent’anni fa lo stesso. Sono davvero vicino a tutta la popolazione di Santulussurgiu, a cominciare dal suo sindaco, l’amico Diego Loi, impegnata a spegnere questo enorme rogo. Che il fuoco bruci vivo l’ultimo di questi delinquenti prima di toccare un’altra quercia, un altro leccio. Non siete sardi, non rispettate la terra che ci ha messo al mondo. Siete bastardi e in Sardegna non ci fate nulla”.

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