Una partita di rugby in carrozzina (foto di Massimo Bertolini)

È da dieci anni che nel resto d’Italia i ragazzi con gravi disabilità motorie possono scegliere di giocare al rugby paralimpico, chiamato anche “wheelchair rugby”, dato che gli atleti lo praticano in carrozzina su un campo da basket.

Dopo tutto questo tempo, l’attività sportiva approda anche in Sardegna e da oggi fino al 12 settembre si terrà una quattro giorni promozionale, a cui parteciperanno quattro giocatori della nazionale, per attirare tanti giovani interessati. L’evento è stato ideato dalla Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) regionale con il supporto del Cip Sardegna.

Gli aspiranti rugbisti e tutti coloro che vorranno assimilare le tecniche della disciplina, si ritroveranno a Selargius presso il Centro Sportivo Paralimpico Sa.Spo. in via Don Bosco.

Il rugby paralimpico, nato in Canada alla fine degli anni Settanta e riservato finora ai ragazzi tetraplegici, è stato creato per dare un’alternativa a tutte le disabilità gravi che non trovano spazio nel basket in carrozzina, sebbene a livello internazionale si stia già parlando di coinvolgimento graduale anche dei paraplegici. Nel 1996 il wheelchair rugby è comparso come sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Atlanta, raggiungendo nel 2000, ai Giochi Paralimpici di Sydney, la qualifica di sport premiato con medaglie.

Dal 2011 si son giocate le prime partite anche in Italia (inizialmente in Veneto) e attualmente il campionato nazionale Fispes vede come protagoniste cinque squadre: Padova Rugby, Polisportiva Milanese, H81 4Cats Vicenza, Mastini Cangrandi Verona e Ares-Romanes Wheelchair Rugby Roma.

Al centro sportivo della Sa.Spo a Selargius i partecipanti saranno accolti dal presidente nazionale della Fispes Sandrino Porru e dalla presidente del Cip Sardegna Cristina Sanna. Con loro il delegato regionale Fispes Carmelo Addaris e il consigliere federale Sa.Spo Antonio Murgia, in qualità anche di vicepresidente Sa.Spo (vedere le interviste in basso).

“Sono davvero curiosa di conoscere dal vivo le peculiarità di questa disciplina – afferma la presidente regionale Cip Cristina Sanna – e spero con tutto il cuore che le persone coinvolte si appassionino e abbiano l’entusiasmo e la determinazione per intraprendere un cammino che alla lunga sarà fonte di soddisfazione”.

Stesso entusiasmo nelle parole del consigliere federale Fispes Antonio Murgia, che commenta così l’evento: “Sono fiducioso, la loro presenza sarà da stimolo nell’ottica futura di formare un collettivo che si alleni costantemente, due tre volte alla settimana. E sperare poi di confrontarsi con le altre realtà nazionali”.

Gli spostamenti dei convocati saranno garantiti grazie alla Pmg (società benefit per la mobilità) che per l’occasione ha fornito due furgoni all’organizzazione. Un servizio navetta verrà incontro a coloro che non possono avvicinarsi autonomamente nel luogo dello stage.

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