Era il 2 dicembre 1991, quando si tenne il Convegno sull’Hiv alla Fiera di Cagliari. In quel periodo, era diffuso in tutto il mondo un grave pregiudizio: si pensava che il virus dell’Aids potesse essere trasmesso anche soltanto con un bacio. Erano anni, non troppo diversi da quelli che stiamo vivendo oggi, in cui l’ignoranza – la malattia era una assoluta novità – prese il sopravvento e le raccomandazioni degli scienziati non erano presi in considerazione, anzi, in molti casi venivano avversati.

In questo clima, durante una pausa dei lavori dell’incontro scientifico, il professor Ferdinando Aiuti baciò sulla bocca la sua paziente sieropositiva Rosaria Iardino. Un gesto rivoluzionario che restò impresso in una foto scattata sul momento che fece il giro del mondo, diventò subito “virale”, come diremmo oggi. Fu un modo per esorcizzare qualsiasi timore, del tutto infondato, e negare fermamente la trasmissione del virus per via orale.

Gli studi e le ricerche del professore Aiuti, mancato soltanto due anni fa, furono significative per la scoperta di nuove metodiche immunologiche. Di più, l’attività dell’immunologo andò oltre i laboratori con la fondazione Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS), che mise su con la collaborazione di altri medici, attivisti e attiviste, tra i quali la stessa Rosaria Iardino.

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