Con i fondi del Pnrr e le nuove regole del decreto 71, si ripristinerà la sanità territoriale e si ridurranno le differenze di accesso alle cure tra i pazienti delle diverse regioni, ha detto ieri il Ministro alla Salute Roberto Speranza, durante l’audizione in Commissione Affari sociali e Sanità.

Non tutti però sono rimasti entusiasti. Tra questi, la deputata sarda del Gruppo Misto Mara Lapia. “Il ministro Speranza – scrive Lapia in un comunicato – ha illustrato come gli effetti del decreto ministeriale 70, quello che stabilendo parametri come il numero minimo di pazienti, ha portato alla chiusura di tanti piccoli ospedali in Sardegna, verranno mitigati o risolti con il decreto ministeriale 71. Personalmente da quando mi occupo di sanità ho sempre osteggiato la riforma stabilita dal dm 70”.

L’intervento alla Camera di Lapia non si è fatto attendere, e rivolgendosi direttamente al Ministro Speranza ha presentato la situazione di costante crisi sanitaria che la Sardegna vive ormai da due anni: “C’è un forte depotenziamento anche degli ospedali come Il San Martino di Oristano e il San Francesco di Nuoro, c’è un divario enorme tra le diverse zone della Sardegna, non abbiamo medici nemmeno per garantire i servizi d’urgenza, come si può pensare davvero che in una terra come la mia potranno essere realizzati i progetti di medicina di prossimità?”.

La deputata Lapia ha poi espresso seri dubbi sul fatto che senza una vigilanza stretta da parte del Governo, sia possibile fare in modo che le regioni in tema di sanità viaggino tutte alla stessa velocità, e anzi ha ipotizzato che senza un controllo stretto del Ministero il divario tra le regioni si potrebbe acuire maggiormente.

Prima di concludere il suo intervento, poi, l’esponente del Gruppo Misto ha mosso un’accusa pesante al Governo e alla Regione relativa al Mater Olbia. “Ministro, le chiedo di vigilare sulla destinazione dei fondi Pnrr: il Governo non permetta che con quei soldi si coprano i debiti di bilancio del Mater Olbia, della cui esistenza hanno la responsabilità Regione Sardegna e Governo. Non una struttura di eccellenza come ci era stato fatto credere – ha denunciato la Lapia- ma una scatola vuota capace solo di accumulare debiti pagati coi soldi dei cittadini”.

La deputata sarda ha concluso il suo intervento con una proposta per il Ministro della Salute: “Si faccia virtuoso per quanto riguarda l’Oncologia e le cure palliative, perché noi sardi quando dobbiamo curarci dobbiamo varcare il mare, quindi spero nella Scuola di specializzazione delle cure palliative in Sardegna e nell’incentivazione degli screening e della prevenzione, della presa in carico del malato oncologico in Sardegna”.

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