Si dice che ad un panettiere cagliaritano fosse avanzata un po’ della pasta sfoglia con cui realizzava normalmente croissant. Per non buttare via l’impasto, avendo della salsa di pomodoro in laboratorio, egli pensò di fare una pizzetta un po’ diversa, aggiungendo un paio di capperi per salare la salsa.

Fu così che – secondo la leggenda metropolitana – nacque la celebre pizzetta sfoglia cagliaritana che – ne ha dato notizia la giornalista e antropologa Alessandra Guigoni sulla rivista specializzata Reporter Gourmet – è entrata da pochi giorni nel novero delle Produzioni agroalimentari tradizionali italiane (i cosiddetti PAT). Si tratta di un elenco di prodotti locali, ricchi di storia e cultura stilato dal Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ogni anno si arricchisce di new entry.

In Italia ne esistono più di 5000, di cui 220 in Sardegna. Tra questi, da pochi giorni, anche la mitica pizzetta sfoglia cagliaritana, fedele compagna di mille colazioni, aperitivi, aperipranzi e apericene in salsa casteddaia, che – scrive la Guigoni –  “si fregia del titolo di prodotto agroalimentare tradizionale italiano grazie al concorso di alcuni tenaci panettieri e pasticceri di Cagliari, Annalisa Saddi in primis, e all’assistenza tecnica dell’Agenzia Laore, che hanno voluto fortemente il suo meritato riconoscimento”.

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