Una manifestazione per la sanità in Sardegna (Archivio Cagliaripad)

Il pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’arrivo del medici in affitto, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata. Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine di un lungo incontro, promosso dal Presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

Un risultato storico, che riguarda il diritto alla sanità pubblica, per tutti. Un grido di gioia da parte dei sindaci del territorio. “La mobilitazione di oggi – commenta il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai – dimostra come tutto il territorio abbia risposto in maniera compatta, al di sopra delle logiche di parte e di qualsiasi campanilismo. Tutti i sindaci e gli amministratori hanno partecipato in prima fila, accompagnando il corteo dei sindacati e delle associazioni. Ci aspettiamo risposte e gesti concreti, il pronto occorso del Cto deve riaprire e deve rimanere operativo come presidio indispensabile per tutto il territorio”.

“Ma lo dico fin da ora – aggiunge Usai –, non siamo disposti a sacrificare nessun reparto a scapito di altri, li vogliamo tutti aperti”. Come diceva qualcuno, finché non si ha la prova tangibile di quanto affermato, il presidio resterà. “La mobilitazione sotto il Consiglio si scioglie – conclude il sindaco di Iglesias -, ma manteniamo il presidio fuori dal Cto. Perché è vero che ‘carta canta’, ma i fatti cantano di più. Fino a quando non riaprirà effettivamente il pronto soccorso, non saranno previste le guardie mediche nei Comuni limitrofi e potenziata la medicina territoriale, saremo in stato di agitazione. Dopo la manifestazione di oggi si è capito che sui temi sanitari si salvano tutti, o non si salva nessuno”.

Sulla stessa linea il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu (PD): Abbiamo ragionato sui temi della sanità territoriale ed ospedaliera. Un passo in avanti potrebbe essere la riapertura del pronto soccorso del Cto con la condizione che questo non determini alcuna chiusura riduzione di attività di emergenza ed urgenza del Sirai. Attendiamo – conclude il primo cittadino – la riunione con l’assessore regionale prevista per martedì con l’auspicio che entro quella giornata si riescano a creare le condizioni per poter iniziare a dare risposte ai nostri cittadini”.

“Un grande passo avanti, ma l’attenzione deve rimanere alta – commenta il Presidente del Consiglio comunale di Iglesias Daniele Reginali – non possiamo permetterci ci perdere altri servizi, il Sulcis Iglesiente in questi anni ha pagato un prezzo troppo alto. Ora basta”.

I primi cittadini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno manifestato, in via Roma a Cagliari, per tutelare il diritto alla salute dei propri concittadini dopo la chiusura del Pronto soccorso del Cto di Iglesias. La dottoressa Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Non solo. Al termine della riunione è stato preso l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato per definire le modalità della riapertura del pronto soccorso di Iglesias. Un risultato che è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna). La drammatica situazione in cui versa la sanità del Sulcis Iglesiente, che conta 130mila abitanti che diventano 450mila nel periodo estivo, è stata al centro dell’incontro che ha trovato la piena disponibilità da parte di tutti i partiti presenti in Consiglio regionale per trovare una soluzione immediata e dare risposte alla popolazione.

“Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci”, ha affermato Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui versa non solo il Sulcis, ma anche altri territori della Sardegna per la grave carenza dei medici. “Da quando sono presidente – ha aggiunto Pais – non c’è stata una sola occasione in cui i sindaci non siano stati ascoltati, riconoscendo per l’importantissimo lavoro che svolgono ogni giorno sul territorio”. Affermazione, però, che stride con quanto dichiarato ieri dal Presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, presente ieri alla manifestazione: “In un primo momento la Commissione Sanità ha accettato di ricevere soltanto le sigle sindacali, e non i sindaci. Un fatto gravissimo. Ma con la mediazione della Digos siamo riusciti a far entrare in Consiglio regionale anche i rappresentanti dei Comuni”.

Il presidente della Commissione Mundula, infine, ha ricordato che l’assessore Nieddu ha formulato esplicite richieste al Ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it