Non si placano le polemiche dopo la cerimonia della “posa della prima pietra” andata in scena ieri a San Gavino Monreale.

L’inaugurazione del cantiere nel Medio Campidano non è andata giù a Daniele Cocco, consigliere regionale del gruppo Liberi e Uguali Sardegna – Articolo 1 – Demos – Possibile, che ieri era nel capoluogo barbaricino per la grande manifestazione di protesta di operatori, pazienti, sindacati e amministratori locali, in piazza per il diritto a un’assistenza sanitaria adeguata nel centro Sardegna.

“Quello che è avvenuto – tuona Cocco – è clamoroso e vergognoso allo stesso tempo: mentre a Nuoro si teneva una manifestazione di popolo al di là dei colori politici, con migliaia di persone che manifestavano per il diritto alla salute da troppo tempo negato in tutta l’isola, il presidente della Regione Christian Solinas, anziché partecipare per dare le necessarie e urgenti risposte, ha preferito andare col suo staff e con l’assessore a San Gavino per porre virtualmente la prima pietra per la costruzione di un ospedale“.

Non si tratta di una guerra di campanile, spiega il consigliere regionale, ma di una crisi sistematica di tuttala sanità della Sardegna.

“Non abbiamo niente contro la costruzione di nuove strutture e nuovi ospedali – continua Cocco – però oggi la priorità è tenere aperti quelli che già esistono e stanno chiudendo per mancanza di personale: Nuoro è l’esempio più eclatante. Nonostante le grida di allarme che si succedono da troppo tempo, il presidente Solinas, che si è spostato da Cagliari per andare in diverse parti della Sardegna e pure recentemente è stato a Pontida, a Nuoro non si è mai presentato.”

Daniele Cocco detta poi l’agenda alla Regione Sardegna: “Noi crediamo che il presidente Solinas debba prima di tutto fare subito la delibera di giunta con l’approvazione degli indirizzi degli aziendali delle Asl, rispettando il parere esitato dalla Commissione sanità del Consiglio regionale. Dopodiché dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni con tutta la giunta perché la mancanza di rispetto mostrata oggi nei confronti dei cittadini del centro Sardegna è di una gravità inaudita.”

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